Assogestioni – Exploit di Credem e Mediolanum insegue

Ieri è uscita la mappa trimestrale di Assogestioni. E’ tempo di vedere come si sono comportate le singole società; la cosa interessante è osservare che sui gradini più alti del podio dei fondi aperti, troviamo due gruppi che possiedono anche una forte rete di promotori finanziari. Stiamo parlando di Credem e Mediolanum.

Credem è la regina del trimestre. Grazie principalmente all’apporto di Euromobiliare International Fund Sicav, la società è riuscita ad accumulare ben 450,3 milioni di Euro, portando il patrimonio relativo totale a quota 7,423 miliardi di Euro. A livello complessivo il fronte fondi aperti è la nota più importante per il gruppo, seguita a distanza dal comparto GPM retail, con 134,5 milioni.

Ennio Doris incalza Stefano Bisi, mantenendo gli standard di raccolta di Mediolanum su livelli elevati. Stiamo infatti parlando di 409,6 milioni di Euro di afflussi, garantiti per più della metà (287,3 milioni) da Mediolanum International Funds. Come già ribadito all’interno del comunicato per la trimestrale, sussistono però problemi sul fronte della gestione di prodotti assicurativi (stando a quanto sostiene la società, dovuti al contesto di mercato sfavorevole), che mostra un calo della raccolta netta pari a 41,1 milioni di Euro.

Dopo questi big italiani, sul terzo gradino troviamo un ospite di terra francese. E’ infatti il gruppo Credit Agricole Asset Management a seguire la scia tracciata da Bisi e Doris, ottenendo, nel comparto fondi aperti, 297 milioni di nuovi apporti da parte degli investitori. Caam sgr e Caam funds arrivano a contribuire quasi alla pari, con i 130,1 milioni di Euro della prima, contro i 129 della seconda. In aggiunta a ciò, vi è l’importante affermazione delle gestioni previdenziali, che registrano 141,1 milioni di Euro di nuove entrate.

Passando invece a risultati meno confortanti, continua il periodo di transizione per i due maggiori gruppi del risparmio gestito. Sia Intesa San Paolo (con Eurizon capital e Banca Fideuram, anche se quest’ultima riesce a chiudere con afflussi per 204,8 milioni di Euro) che Unicredit (con Pioneer Investments) registrano importanti riduzioni della raccolta dei fondi aperti: -2,206 miliardi per la prima e -7,4 per la seconda. 

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