Risparmio gestito – L'attesa dei tassi

Negli Stati Uniti, il numero degli occupati e le richieste di sussidi alla disoccupazione dovrebbero aver oltrepassato i rispettivi picchi minimi e massimi. Nel commentare i dati sull’occupazione, Hillier sottolinea che le recessioni generalmente finiscono un paio di mesi dopo il raggiungimento del picco massimo nelle richieste di sussidi, ma possono essere necessari ulteriori 20 mesi affinché il dato relativo ai nuovi posti di lavoro torni ad impennarsi.

L’attuale recessione economica sembra però più dura delle crisi precedenti.
Il tasso di occupazione è calato infatti in maniera più drastica rispetto alle sette recessioni precedenti e il tasso di disoccupazione è ai livelli delle recessioni più difficili degli anni ‘80 e ‘90. Inoltre, i rendimenti sugli asset rischiosi indicano che la disoccupazione è destinata a crescere ulteriormente. Altrettanto preoccupante è il fatto che il 53% dei licenziamenti riguardi lavori a tempo indeterminato – la più alta percentuale mai registrata, ciò significa che la ripresa, quando arriverà, potrà essere frenata da un elevato tasso di disoccupazione cronico.
 
Tutto ciò si sta verificando in uno scenario di eccessivo indebitamento delle imprese e delle famiglie. Il forte incremento nei prestiti verificatosi fin dagli anni ‘90 non ha avuto, infatti, un impatto positivo sulla crescita del PIL, al contrario, l’aumento dell’indebitamento si è tradotto in un sempre crescente deficit delle partite correnti e,  in proporzione al PIL, l’indebitamento delle famiglie ha raggiunto il 97%, quasi il doppio rispetto alla metà degli anni ‘80 quando si attestava al 47%.

Tuttavia, secondo Hillier, il livello dell’indebitamento è meno importante dei costi del servizio di debito che devono diminuire fino a raggiungere i livelli di metà anni ’80 e inizio anni ‘90. L’economista di Aviva Investors aggiunge che tassi di interesse più bassi saranno d’aiuto, ma non potranno diminuire ulteriormente e che una riduzione dei margini di prestito bancario è poco probabile nel breve termine visti i problemi che il settore delle banche sta vivendo.

E’ più probabile che i costi del servizio di debito vengano ridotti dal fatto che le banche ridurranno i prestiti alle famiglie. Inoltre, anche se le tasse diminuiranno, il pacchetto Obama avrà i suoi effetti maggiori in termini di liquidità nel 2011 ($ 198 miliardi contro $ 26 miliardi nel 2009 e $ 45 miliardi nel 2010). La conclusione è che il tasso di risparmio crescerà di circa il 5% solo nel corso dei prossimi due anni; l’assestamento su un livello più adeguato necessiterà di più tempo e frenerà la crescita nel medio termine.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: