Neuberger Berman: azionario Usa, prospettive positive

AZIONARIO IN MIGLIORAMENTO – Considerando i fondamentali, l’azionario americano sta migliorando costantemente, spiega Joe Amato, chief investment officer Equities di Neuberger Berman. Mentre si avvicina la fine della stagione delle trimestrali, la crescita degli utili dell’indice S&P 500 è di oltre il 5%. È dall’ultimo trimestre 2014 che lo S&P 500 non vedeva una crescita degli utili anno su anno per due trimestri consecutivi. È vero che le previsioni dei manager sono state caute, e ciò è comprensibile vista l’incertezza politica, ma le conferenze stampa delle società per discutere i risultati finanziari sono state positive. Questi sviluppi stanno dando ossigeno al mercato azionario USA ed i settori finanziario, tecnologico e sanitario stanno facendo i maggiori sforzi. Nelle retrovie troviamo i titoli energetici e gli industriali ma perfino qui c’è spazio per l’ottimismo, visto che i cali nei prezzi delle commodity, ad esempio, sono stati di molto inferiori rispetto ai trimestri precedenti. Inoltre, gli indicatori dell’inflazione sono al rialzo così come altre misure di crescita economica come gli indici di produzione manifatturiera (PMI). L’inflazione, in particolare, aiuta la crescita nominale e vale la pena ricordare che le relazioni prodotte dalle aziende sono in dollari nominali, non “reali”. Con l’inflazione in crescita, la Federal Reserve è stata impegnata nel rendere note le sue intenzioni sulla politica dei tassi d’interesse senza dire nulla in realtà. Con ogni probabilità la prossima mossa non sarà a marzo, più facilmente a maggio o giugno. Il settore finanziario, e le banche in particolare, sono molto sensibili ai movimenti a breve termine dei tassi, dato che qualsiasi cambiamento ha un effetto quasi immediato sui ricavi (un’altra ragione per cui questo settore sta sperimentando una ripresa).

RIFLESSI POSITIVI SULL’EUROPA – I mercati internazionali hanno anch’essi beneficiato dell’aumento del mercato americano, con l’Europa e l’Asia che continuano a migliorare grazie al sostegno della politica accomodante della banca centrale e ai dati più positivi. Oggi c’è infatti un recupero più sincrono della crescita globale rispetto a quanto è stato per un certo numero di anni. Naturalmente gli eventi che scorgiamo all’orizzonte potrebbero far deragliare dal sentiero, specialmente in Europa con le molte elezioni previste; il trend generale però, almeno ad ora, è al rialzo, sottolinea Amato. Dall’esito delle elezioni americane, a sostenere la ritrovata esuberanza del mercato sono state le proposte in corso di discussione dall’amministrazione per riformare il codice fiscale, alleviare la pressione normativa ed investire maggiormente in progetti infrastrutturali. Sono queste le tre iniziative su cui i mercati hanno acceso i riflettori. Tuttavia non mancano le preoccupazioni per il tempo che richiederà metterle in pratica, che potrebbe essere più lungo del previsto. A complicare ulteriormente questo quadro si aggiunge il movimento per abrogare e sostituire l’Obamacare. Sembra essere questa la priorità in agenda, in modo particolare per i rappresentanti repubblicani alla Camera, il che potrebbe ritardare alcune priorità dell’amministrazione con la conseguenza che i mercati potrebbero sentirsi frustrati dalla mancanza di progressi su tasse, normativa ed infrastrutture.

PREVISIONI SOLIDE – L’incertezza ha fatto emergere alcune preoccupazioni per le valutazioni dei titoli azionari USA. È vero, i multipli P/E sono più alti della loro media storica, all’incirca tra le 17 e le 18 volte gli utili. Ma se gli utili si dimostreranno incoraggianti non vediamo ragioni per preoccuparsi troppo. Naturalmente è consigliabile un certo grado di cautela. Se la crescita o l’inflazione accelerassero troppo velocemente la Fed potrebbe alzare i tassi prima, esercitando pressione sul dollaro, ma ci aspettiamo che la Fed resti accomodante e cauta nel suo approccio. Mentre i titoli dei giornali continueranno ad essere dominati dalla politica, occorre restare ancorati alla realtà. I risultati del quarto trimestre sono incoraggianti e le previsioni per i titoli azionari americani restano solide, conclude Amato.

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