Nomura in utile dopo 18 mesi, assorbiti i colpi di Lehman Brothers

Nomura Holding registra un inatteso +41% nel secondo trimestre del 2009 in termini di ricavi totali. La società giapponese ha, infatti, archiviato ricavi per 363,5 miliardi di yen nel secondo trimestre, mentre, su base annua, la crescita è stata del 120,9%. L’utile netto è stato pari ad 11,4 miliardi di yen (88 milioni di euro), ossia utili per azioni pari a 4,37 yen, contro il rosso nel secondo trimestre 2008, in cui il colosso finanziario chiuse il periodo con un -76,6 miliardi di yen. Nomura non chiudeva un trimestre in positivo da un anno e mezzo.
 
Si tratta di un risultato oltre le previsioni degli analisti. Nell’esercizio scorso, infatti, la società di Kenichi Watanabe aveva registrato una perdita pari a 709,4 miliardi di yen, un vero record negativo. Peraltro, lo scorso settembre, Nomura aveva rilevato le attività di banca d’investimento e di intermediazione di [s]Lehman Brothers[/s] in Europa e nel Medio Oriente.

Le attività asiatiche furono acquistate per 225 milioni di dollari, con la promessa di mantenere i circa 3.000 dipendenti del colosso fallito. Si trattò di un errore clamoroso per la più grande banca di brokerage giapponese. Il 23 febbraio, infatti, l’istituto di Watanabe annunciò un aumento di capitale da 291,2 miliardi di yen. La società dichiarò di emettere 375 milioni di azioni oltreoceano ed altri 341,4 milioni in Giappone, al fine di rafforzare il capitale. Nomura, in sostanza, dovette scontare 2 miliardi di dollari di costi per integrare le unità europee ed asiatiche acquisite dalla bancarotta di Lehman Brothers, fatica, a quanto pare, finalmente assorbita, come rileva l’utile trimestrale oltre le attese.

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