Previsioni – Bond ed azioni, due diversi passi di valzer

Corporate bond ed azioni si muovono in maniera incorrelata tra di loro, seppur siano entrambi influenzati dagli stessi timori e speranze sulla solidità finanziaria delle società emittenti. Questa la conclusione di Tom Stevenson, head of corporate writing di Fidelity Investment International nella sua ultima analisi: “Se gli investitori hanno fiducia, probabilmente salirà il valore sia delle azioni sia delle obbligazioni societarie. Se gli investitori sono preoccupati, entrambe le categorie perderanno”.

Il profilo di rischio tra i due tipi di investitori è, naturalmente, diverso: se gli azionisti sono solitamente più aggressivi ed ottimisti sul mercato alla ricerca di alti rendimenti ed occasioni da cogliere al volo, chi investe nei bond, solitamente più pessimista, desidera, al contrario, un rendimento più basso, ma sicuro. In questo senso, allora, i due mercati non possono avere ragione nello stesso momento, “ballando due valzer diversi”.

Il grafico mette a confronto il rendimento complessivo dell’indice azionario FTSE 100 con quello dell’indice Merrill Lynch per le obbligazioni societarie ad alto rendimento in sterline. Si evince come le due linee si siano inseguite per la maggior parte dell’anno scorso, muovendosi sostanzialmente in contemporanea, con delle eccezioni. Tra luglio ed agosto 2008, infatti, quando il mercato azionario è salito da quota 5.151 a 5.637, gli investitori azionari speravano che, essendo crollato il colosso Bear Stearns in marzo, la crisi avesse toccato il fondo. Guardando, però, l’indice del mercato durante quest’ondata estiva di ottimismo, continua a proseguire invariato per la durata della fase di rialzo del mercato azionario, segno che gli obbligazionisti più pessimisti avevano la sensazione che la crisi non fosse ancora finita. “E avevano ragione questi ultimi”, dichiara Stevenson nel suo studio: i tracolli successivi di Lehman Brothers, Fannie Mae ed AIG lo testimoniano.

Da marzo 2009, invece, entrambi i mercati, azionario ed obbligazionario, sono cresciuti in parallelo. A maggio, però, gli investitori in azioni hanno fatto i conti con la realtà: l’indice FTSE 100 è sceso del 9% tra l’inizio di giugno e lo scorso venerdì, mentre il sentiment sui mercati del credito ha continuato a migliorare, con più o meno intensità.

“Se la prossima fase per gli investitori azionari sarà un’effettiva ripresa, forse i mercati del credito ci dicono che sarà più vicina di quanto pensano i pessimisti”. Il calo dei rendimenti a fronte del rialzo dei prezzi obbligazionari indica che le società possono accedere al credito a costi più convenienti, dato positivo in generale per l’economia, quindi anche per il mercato azionario. La divergenza visibile sul grafico, mette in luce come le condizioni del credito debbano ancora normalizzarsi, perché possano favorire una ripresa sostenibili del mercato azionario.

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