Tempo di nozze d’argento tra i risparmiatori e i fondi comuni. A celebrare l’anniversario è Allianz Global Investors, fautrice di questa unione; un rapporto tra coniugi non sempre semplice (come è nella natura della stragrande maggioranza dei matrimoni stessi), ma che è rimasto comunque solido nel tempo.
Era infatti il 21 giugno 1984, 25 anni fa, quando nasceva l’offerta italiana di fondi comuni: in quella data Gestiras, oggi Allianz Global Investors, lanciò il primo fondo comune di investimento italiano, Gestiras (oggi Allianz Reddito Euro). Nato come fondo obbligazionario a medio termine focalizzato sull’Italia, successivamente all’avvento dell’euro il fondo ha allargato il suo ambito territoriale di investimento all’Europa. Lo sviluppo di Gestiras è stato esponenziale: dai 10 clienti della SGR nei primi 10 giorni di vita del fondo si è passati agli attuali 300.000 clienti di Allianz Global Investors Italia SGR. Il patrimonio del fondo supera 1,2 miliardi di euro, il patrimonio in gestione della SGR supera i 33 miliardi (cui si aggiungono 20 miliardi in amministrazione).
La crescita del fondo Gestiras ha accompagnato l’evoluzione tumultuosa dell’industria italiana dei fondi comuni negli ultimi 25 anni, un arco di tempo durante il quale il settore del risparmio gestito ha subito numerose trasformazioni passando attraverso scenari di mercato diversi: dall’euforia degli anni ’80 alla crescita dei mercati degli anni ’90, sino alle crisi del 2002 e del 2008. Si impone pertanto una riflessione sulle performance dei fondi comuni di investimento negli ultimi 25 anni, utile per affrontare molti pregiudizi e luoghi comuni su questo strumento finanziario. Nel caso di Allianz Reddito Euro, per esempio, dalla data di lancio ad oggi il valore nominale della quota (ovvero il valore netto per il cliente) è cresciuto di 5 volte: da 5,165 a 30,764 euro.
Questo strumento si è quindi dimostrato adatto a proteggere, nel tempo, il valore del capitale reale: ipotizzando un investimento alla data di lancio pari a 10.000 euro e confrontando la performance del fondo con l’indice Istat dei prezzi al consumo, il valore aggiunto offerto dal fondo negli ultimi 25 anni sarebbe pari a 34.000 euro (differenza fra la crescita del valore nominale delle quote – 59.500 euro, e l’inflazione, 25.500 euro). Insomma, tra alti e bassi, i fondi comuni rimangono un valido strumento di investimento. Sulla base di questa sicurezza, coscienti dell’importanza della ricorrenza, possiamo lanciarci nella giusta celebrazione: buon compleanno.