Risparmio gestito – Il rebus degli emergenti

Qualche preoccupazione sulla tenuta dell’economia cinese è venuta a guastare le prospettive generali che – in termini relativi, cioè rispetto alle economie dette più avanzate – sono piuttosto incoraggianti. Infatti, una parte dei dati positivi della Cina è dovuta alla politica monetaria ultra accomodante. Non solo il governo controlla più o meno direttamente la banca centrale, ma ha anche il potere di costringere le banche a lasciare i rubinetti aperti al massimo.

La conseguenza è che negli ultimi mesi le liquidità si sono riversate sull’economia e, straripando dall’economia reale, hanno alimentato artificialmente il mercato azionario e immobiliare. I primi segnali di rallentamento dei crediti concessi hanno suscitato timori circa il drastico prosciugamento delle liquidità e l’esplosione dei crediti problematici nei bilanci delle banche. Pur non escludendo questi rischi, siamo relativamente sereni sulla capacità del governo cinese di gestire questi fenomeni di forte accelerazione e decelerazione del prezzo degli attivi.

Non perché più bravo degli altri, ma perché gode di almeno due vantaggi : (1) il potere è interamente concentrato nelle sue mani (politiche monetarie, fiscali, di bilancio, controllo delle banche commerciali, grandi aziende ,…) e nei casi estremi può anche usare la temibile arma della repressione ; (2) gode (per ora) di una situazione finanziaria sana: praticamente nessun debito pubblico ed enormi riserve valutarie stimate a più 2’000 miliardi di dollari.

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