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Il dollaro è stato piuttosto debole, i trader ne hanno messo in dubbio l’egemonia sui mercati valutari a fronte della massiccia emissione di titoli di debito negli Stati Uniti. In più, con le altre economie che iniziano ad aumentare i tassi di interesse, come l’Australia la scorsa settimana, il dollaro è ora relativamente meno attraente. Alcune banche centrali asiatiche sono intervenute sui mercati valutari per sostenere il dollaro.
Accanto all’indebolimento del dollaro, si è registrato il continuo rafforzamento del prezzo dell’oro, che la scorsa settimana ha messo a segno un nuovo record. Gli indicatori tecnici e la crescente domanda degli investitori (l’oro sta iniziando a diventare sempre più popolare anche tra gli investitori retail), indicano che il prezzo dell’oro incorpora un maggior upside risk, rispetto ad un downside risk.
Nell’ambito dell’azionario UK, Lloyds Banking Group ha annunciato l’intenzione di ritirarsi il più presto possibile dallo schema Asset Backed Protection del governo, ma per farlo ha necessita di raccogliere capitali, possibilmente intorno ai 25 miliardi di sterline. Oltre alla vendita di asset, i broker della società hanno sondato il livello della domanda per quello che sarebbe il più grande aumento di capitale nella storia britannica, attorno ai 15 miliardi di sterline.
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L’indice PMI del terziario e i dati relativi alla produzione industriale in Europa hanno mostrato che la ripresa economica sta continuando e potrebbe accelerare. Continua ad esserci una grande quantità di denaro fermo nei conti di risparmio e nei money market funds in attesa di essere investito: il risultato è che i mercati azionari non sono ancora riusciti a mettere a segno una correzione completa e dovranno quindi continuare la loro ripresa.
Nelle ultime settimane, i gilt britannici hanno registrato le migliori performance tra tutte le obbligazioni statali dei Paesi sviluppati, mentre gli investitori continuano ad uscire, pur con prudenza, dalle loro posizioni short/underweight in gilt. Ci aspettiamo che questo trend continui nelle prossime settimane.
L’attenzione questa settimana è rivolta all’inflazione, con diversi Paesi che dovrebbero rilasciare dati che potrebbero indicare un’ulteriore diminuzione dell’inflazione globale