di Samuele Camellini
Sai Comparto Previ-Europa e Sai Comparto Previ-Global si segnalano per aver ben interpretato i mercati azionari sia nei momenti di ribasso che in quelli di crescita. Alle spalle di Fondiaria Sai si posizionano, con tre prodotti, Bim Vita (nella foto l’ a.d. Stefano Piantelli) e PensPlan Invest Sgr.
L’andamento dei fondi pensione aperti ha seguito quello dei fondi mobiliari tradizionali per ciò che concerne i rendimenti. Il crollo dei mercati ha avuto effetti analoghi su questi prodotti che dovrebbero avere una profilazione di rischio inferiore rispetto ai fondi comuni, a parità di mercati sui quali investono. In effetti, osservando la volatilità espressa nell’ultimo anno, i valori dei fondi pensione italiani manifestano un grado di rischio più basso di quello di altri prodotti del risparmio. Ciò è dovuto a un consistente ricorso alla liquidità o a titoli obbligazionari in portafoglio. Ci sono però situazioni limite su questo fronte. Bim Vita Equity, fondo a cinque corone nella categoria Bluerating degli azionari e migliore nell’ultimo semestre, ha evidenziato una volatilità a un anno del 20,98% contro il 21,92% del Msci World Index. Nello stesso orizzonte temporale, il fondo ha reso il 9,98%, mentre l’indice si è attestato a -5,47%.
Nell’ultimo semestre, da quando i mercati hanno ripreso a correre, il fondo ha generato un rendimento del 33,48% e l’indice azionario mondiale si è fermato al 25,61%, avvicinandosi di sette punti al fondo. Bim Vita Equity dichiara come benchmark un indice composto all’80% dal DJ Euro Stoxx 50 e al 20% dal Merrill Lynch Emu Direct Government 3-5 years. La presenza della parte obbligazionaria ha funzionato da cuscinetto nel momento più drammatico dei mercati, ma non ha costituito un eccessivo freno nella fase di ripresa.
Ma, messi da parte i risultati dell’ultimo periodo, cosa dobbiamo aspettarci per la fine dell’anno?
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