Risparmio gestito – Arriva il nuovo rally

La recente offerta di Kraft per Cadbury potrebbe rappresentare il punto di partenza per una nuova ondata di M&A. Dopotutto, il costo del denaro è conveniente e molte società, nel prossimo futuro, potrebbero sfruttare questa leva per andare alla ricerca di operazioni allettanti. Le dichiarazioni dei media sembrano suggerire che l’attuale serie di M&A sia un segnale del crescente ottimismo dei manager sul futuro dell’economia. Noi dubitiamo di questa interpretazione. E’ più probabile invece che i manager siano semplicemente bravi in matematica! Vedono che i costi per un’operazione sono ben al di sotto delle potenzialità di generazione di flussi di cassa delle aziende oggetto di analisi; e questo è tutto. Le operazioni di M&A sono tornate semplicemente ad avere un senso dal punto di vista finanziario! Le attività di M&A a livello globale sono ancora al di sotto del 60% rispetto ai livelli record del 2007 (4.400 miliardi di dollari), ma le cose stanno cambiando velocemente. Questo non perché le banche di colpo siano diventate particolarmente generose, ma perchè i mercati, sia quelli azionari che quelli obbligazionari, sono diventati molto inclini a fornire nuovi capitali.

Le emissioni di corporate bond hanno raggiunto il record storico nel primo trimestre 2009 e da allora il livello è sempre rimasto alto, con elevate richieste di sottoscrizione. Lo stesso dicasi per le azioni. Adesso che i rendimenti del mercato monetario e dei bond governativi con scadenze lunghe sono vicini ai minimi storici, gli investitori stanno cercando rendimenti più alti. L’acquisto di obbligazioni societarie è stato particolarmente aggressivo e, di conseguenza, il loro prezzo oggi non può più essere definito conveniente. Qualcuno potrebbe sostenere che le azioni adesso sono valutate in maniera leggermente più attraente rispetto ai corporate bond, una completa inversione di tendenza rispetto a quanto avveniva a fine 2008. Questa situazione si è rivelata particolarmente favorevole per le società quotate, che adesso possono autofinanziarsi a bassi costi, all’interno del mercato azionario così come in quello obbligazionario. Come abbiamo già detto, questo contesto è vantaggioso per le attività di M&A, anche a prescindere dall’ottimismo sul futuro dell’economia! Certo, visto che c’è la possibilità di acquisire aziende concorrenti caratterizzate da modelli di business stabili e flussi di cassa più alti dei rendimenti dei corporate bond, queste operazioni hanno un senso. In questi casi le acquisizioni si ripagano virtualmente da sole! Poiché molte società durante questa recessione hanno tenuto un comportamento prudente, non c’è certo carenza di “prede” facili generatrici di liquidità. Finché i rendimenti dei corporate bonds rimangono bassi, ed è probabile che lo resteranno per un po’, è facile che le attività di M&A conoscano un nuovo boom.

E arriveranno con il giusto timing, visto che i mercati finanziari avranno bisogno di un nuovo impulso positivo che li guidi ancora più in alto. Dopotutto, le sorprese positive su utili e altri indicatori economici potrebbero ora diventare scarse, considerando che le aspettative adesso sono più alte e tenendo conto della mancata ripresa della domanda dei consumatori. Le valutazioni si sono stabilizzate e hanno perso quindi parte del loro appeal. Le attività di M&A costituiscono quindi la ciliegina sulla torta in questa fase matura della ripresa economica. In che modo gli investitori possono sfruttare questo tema? Non è così facile. Dopotutto, se si sapesse in anticipo quali sono le aziende target di operazioni di M&A, queste non avrebbero un premio medio del 22% all’annuncio dell’operazione! Possiamo però abbozzare qualche linea guida. Ogni operazione sarà generalmente positiva per chi possiede azioni e potenzialmente svantaggiosa per gli obbligazionisti. Le aziende target tendono ad avere una buona generazione di liquidità di cassa. Possono appartenere a qualunque settore, ma di solito sono maggiormente presenti in quelli più difensivi, dove d’altronde vanno anche le nostre preferenze.

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