Nuove emissioni: più ETF che fondi

Le caratteristiche degli ETF di Credit Suisse
Di nuovo, però, e per il terzo mese consecutivo, il lancio di nuovi fondi supera il numero di prodotti liquidati che si ferma a otto. Una tendenza che sta diventando consuetudine? E’ troppo presto per dirlo. Aspettiamo ancora qualche mese prima di pronunciarci in proposito. Tra gli emittenti di Etf fa il proprio ingresso in Borsa Credit Suisse con diciassette prodotti di due società: Xmtch (IE) Plc e Xmtch (Lux). I nove comparti azionari gestiti da Xmtch offrono una buona diversificazione a livello geografico. Otto di questi prodotti sono esposti sulle principali piazze dei paesi industrializzati (Usa, area Euro, Giappone e Regno Unito), con una suddivisione in base alla capitalizzazione dei titoli, prevalentemente distinguendo tra large cap e small cap. L’altro comparto equity si rivolge ai paesi emergenti, replicando l’andamento del Msci Emerging Markets. Gli otto strumenti obbligazionari fanno riferimento agli indici governativi di iBoxx. Quattro sono esposti in euro e altrettanti in dollari statunitensi. In entrambi i casi si lavora sulle scadenze. A parte i comparti collegati all’andamento dell’inflazione, gli altri si muovono sulle maturity da uno a tre anni, da tre a sette anni e da sette a dieci anni.

Interessante ETF di BNP Paribas
Bnp Paribas mette a disposizione degli investitori una batteria di sei Etf che si aggiungono ad una gamma già molto ampia. L’emissione più interessante è certamente EasyETF S-Box BNP Paribas Next 11 Emerging che replica un indice proprietario della società di gestione. Il benchmark -secondo quanto comunicato dall’emittente- è composto da azioni di imprese rappresentative dei mercati azionari degli undici paesi considerati i futuri mercati emergenti: Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Corea, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, Turchia e Vietnam. Attualmente l’indice comprende titoli appartenenti a otto degli undici paesi citati.
iShares si concentra questo mese sulle emissioni obbligazionarie in euro con il Barclays Euro Aggregate Bond che contiene titoli governativi e societari, mentre il Barclays Euro Corporate Bond si limita ai titoli societari. iShares Barclays Euro Treasury Bond 0-1 è invece un’emissione monetaria.

Arriva SEB
Focalizzandosi sui fondi tradizionali, balza all’occhio l’esordio in Italia di SEB Asset Management S.A. SEB, acronimo di Skandinaviska Enskilda Banken, è divenuto alla fine del secolo scorso il più grande asset manager nei paesi nordici. Con l’incorporazione della banca tedesca BfG Bank AG, il gruppo SEB ha iniziato ad operare in oltre venti paesi tra i quali i mercati baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) e dell’est Europa (Polonia, Ucraina e Russia). L’asset management, guidata da Barbara A. Knoflach, è specializzata in prodotti total return, anche sul settore immobiliare. Il fondo SEB Asset Selection, gestito dall’inizio di ottobre del 2006 da Hans Olov Bornemann, opera prevalentemente in derivati e si contraddistingue per aver scommesso sul recente crollo dei mercati. Il comparto in questione è riuscito infatti a guadagnare il 25 per cento nell’intero 2008 e il 21,5 per cento da luglio 2008 a febbraio 2009.

Pioneer lancia un fondo a ritorno assoluto sull’azionario Asia
Tra le altre emissioni interessanti citiamo Pioneer Absolute Return Equity Asia. Questo fondo nasce dalla partnership tra Pioneer Alternative Investments e Structured Invest S.A. Gestito da quest’ultima società, il comparto è diretto da Manuele Moi che vanta oltre vent’anni di esperienza negli investimenti azionari. Trattasi di un fondo long/short attivo su tutti i paesi asiatici (compreso il Giappone) che combina un approccio tematico top-down con la selezione bottom up, senza alcuna preferenza tra titoli growth e value. L’Absolute Return Equity Asia è attivo dall’inizio di giugno del 2008 ma, come si accennava, solo da pochi giorni disponibile sul nostro mercato.

Un altro fondo a capitale protetto per CAAM
Rimanendo nell’ambito dei fondi particolari, segnaliamo per ultimo CAAM Strategia 95. Questo fondo di diritto italiano emesso da Credit Agricole Asset Management si caratterizza per essere assistito da garanzia formale assicurata da Segespar Finance S.A efficace sino al 31 dicembre 2014. In pratica, il valore della quota del fondo non può essere inferiore al valore garantito pari al 95 per cento dell’ultimo valore quota unitario dell’anno solare precedente. Trattasi perciò di un fondo a capitale protetto, visto che non è garantito il cento per cento del capitale investito. Il gestore utilizza logiche qualitative e quantitative operando in tempi diversi su azioni, obbligazioni, valute, fondi ed Etf, anche legati alle materie prime. La filosofia di base della gestione si fonda sul presupposto che nel ciclo economico, costituito da fasi di espansione e di recessione, i prezzi delle varie classi d’investimento reagiscono in tempi differenti. Individuata la fase del ciclo economico, sarà possibile esporsi in sequenza sulle varie asset class.
 

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