Fondi comuni: Mediobanca, deflussi per 65 miliardi

Un 2008 proprio da dimenticare per l’industria dei fondi comuni. Secondo l’indagine condotta da Mediobanca l’anno scorso i fondi di diritto italiano hanno accusato le peggiori perdite di tutta la storia dell’industria italiana, archiviando un rendimento medio netto del patrimonio negativo dell’8,4%. Il patrimonio complessivo si è ridotto del 28,7%, a quota 225,4 miliardi.

Si tratta di una delle flessione (90,8 miliardi di euro), tra le più importanti nella storia dei fondi italiani. La contrazione ha combinato, secondo l’ufficio studi di Piazzetta Cuccia, il livello record dei riscatti, le perdite della gestione (24,1 miliardi) e i proventi distribuiti (1,3 miliardi). La variazione negativa è attribuibile ai fondi comuni aperti e Sicav, in flessione per 70,1 miliardi di euro.

Secondo l’indagine i fondi pensione negoziali hanno chiuso il 2008 cumulando un rendimento del 13,7% e quelli aperti hanno subìto una perdita cumulata dell’11,7%; nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR al netto delle imposte è stata invece del 24,4%.

Per quanto riguarda i fondi comuni aperti nel 2008 hanno accusato una perdita del 7,2% che risulta dalla media tra i rendimenti fortemente negativi dei fondi azionari (-38,5%), bilanciati (-12,1%) e flessibili (-9,7%), e i valori positivi nel comparto obbligazionario (2%) e di liquidità (2,4%).

A livello di classifica geografica si può evidenziare che l’industria italiana dei fondi si è collocata al decimo posto nel mondo, dopo Stati Uniti (6.899 miliardi di euro), Francia (1.143 miliardi), Australia, Giappone, Regno Unito, Brasile, Canada, Cina e Spagna, senza contare Lussemburgo e Irlanda, terre promesse dei fondi esterovestiti.

Anche dal punto di vista della raccolta il record è stato negativo con deflussi che hanno superato i 65 miliardi. Per quanto riguarda invece i costi di gestione sono stati pari all’1,2% del patrimonio per l’aggregato dei fondi rispetto all’1,4% del 2007.

 

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