Performance a due cifre per i gestori

di Paolo Maleo

Tale risultato è dovuto in parte alle azioni intraprese dal governo e dalla banca centrale del paese. Il rapido taglio dei tassi di interesse e le misure fiscali pari a 586 miliardi di dollari, per diversi anni, garantiranno una certa stabilità”. Philip Ehrmann, gestore del nuovo fondo Jupiter China Sustainable Growth Fund, lanciato recentemente da Jupiter Asset Management (il fondo è rivolto agli istituzionali e non è autorizzato in Italia, ndr), quando si parla dell’economia cinese non ha dubbi: è ancora un ottimo investimento.
“Non dimentichiamo – continua Ehrmann – che, per quanto riguarda lo sviluppo economico, le autorità cinesi non solo hanno superato le aspettative degli economisti più ottimisti, ma hanno anche iniziato a modificare il carattere della loro economia nel breve periodo. L’obiettivo della Cina, oggi, è passare dall’essere un paese guidato dalle esportazioni, dispendioso e con un alto livello di inquinamento, ad una paese che produce uno sviluppo sano e sostenibile”. E, non è un caso, che il nuovo fondo gestito da Ehrmann punterà principalmente sulle imprese che otterranno benefici proprio dallo sviluppo sostenibile, sociale ed economico della Cina. Si focalizzerà quindi sulla crescita dei dati macroeconomici riferiti a energia, acqua, agricoltura, trasporti, real estate e costruzioni. E per gli investitori italiani? Oggi l’offerta è molto varia e redditizia. Se si considerano i 27 fondi di diritto estero (compresi gli etf) che consentono di prendere posizione solo ed eslcusivamente sul mercato cinese, nell’ultimo anno la performance “peggiore” è quella messa a segno dal fondo Pioneer Greater China Equity che in dodici mesi ha guadagnato “solo” il 41%. Chi ha preso posizione sulla Cina nel 2009 ha quindi portato a casa grandi risultati raggiungendo con una performance media del 63,83%, e nei casi di Henderson HF China Access e di UBS (Lux) Equity – Greater China, la crescita è stata rispettivamente del 108,74% e del 139,73%.
La situazione cambia di poco se si considerano gli ultimi tre anni. In questo caso, considerando i 21 fondi che hanno uno storico di almeno 36 mesi, ben 15 hanno ottenuto performance a due cifre, con un picco del 62,48% registrato da Sisf China Opportunity. Cinque fondi si sono dovuti accontentare di performance positive ma inferiori ai dieci punti percentuali. E soltanto uno ha registrato una performance negativa. Si tratta del Dws China in euro che in tre anni ha perso il 6,71%. Rimane, anche in questo caso, la consolazione dell’ultimo anno: in dodici mesi il fondo ha registrato una crescita del 51,63%.

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