Il venture capital made in Italy è risorto

A Milano è stato presentato il primo rapporto Venture Capital Monitor, un osservatorio sulle attività di start-up realizzato dall’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, assieme ad Aifi e a Sici (Sviluppo imprese Centro Italia Sgr).

Secondo lo studio il mercato del venture capital resta in pole position in Italia, ed è pronto a raddoppiare nei prossimi anni grazie ai fondi pubblici per il Sud.
La fotografia del settore fra il 2004 e il 2008 presentata dal rapporto, rileva una certa vivacità del settore che, seppur sia indietro rispetto ai maggiori paesi europei, è riuscito a superare la crisi.
Le operazioni degli 89 fondi analizzati mostrano inoltre un mercato incentrato su alcuni settori, soprattutto biofarmaceutica e Ict, con un valore medio degli investimenti pari a 1,3 milioni, inferiore nettamente rispetto alla media americana di 8-10 milioni, ma con ampie prospettive di crescita.

“Il venture capital tecnologico dopo il 2000 era praticamente defunto”, ha dichiarato Giampio Bracchi, presidente di Aifi, “Le cose sono cambiate a partire dal 2004 e adesso nel nostro paese ci sono una dozzina di fondi non commitment intorno al miliardo di euro”.

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