I fondi obbligazionari Usa pronti a ringraziare Bernanke

La Federal Reserve ha deciso di aumentare il tasso di sconto di 0,25 punti. Per alcuni la decisione era attesa, per altri cade inaspettata. Le prime ripercussioni si sono viste già il 18 febbraio sui mercati finanziari.
I listini americani hanno tutti chiuso in rialzo, dopo diversi giorni di crescita che hanno portato il Dow Jones Industrial Average a sfiorare i 1.400 punti. Tuttavia, a mercati chiusi, la notizia della scelta di Bernanke ha avuto subito ripercussioni, con il Nasdaq 100 After Hours in flessione dello 0,63%, ai minimi di giornata. Le vendite in Asia hanno poi anticipato quelle sul vecchio continente. Anche il valore dell’oro è sceso in concomitanza con il cambio euro dollaro a 1,35, così come tutte le materie prime.
In questo scenario, è interessante valutare i rendimenti di alcuni fondi obbligazionari in dollari alla data del 18 febbraio, con l’obiettivo di monitorare gli effetti dell’aumento dei tassi nel prossimo mese. E’ d’uopo fissare un alert. Gli Stati Uniti sono il Paese più indebitato al mondo tra quelli industrializzati.
Il debito pubblico e privato ha raggiunto il 350% del prodotto interno lordo. Perciò, coloro che si avvicinano all’investimento sul debito statunitense debbono tener conto di questo aspetto non trascurabile.
Abbiamo considerato i comparti rientranti nelle principali categorie Bluerating esposti su titoli di debito nella valuta americana. Il migliore della lista negli ultimi trenta giorni è JPMorgan Funds Us Aggregate Bond Fund con una performance del 6,06%.
Questo prodotto ha in portafoglio titoli di Stato Usa per oltre il 90%, con la restante parte su corporate. L’80% degli strumenti in asset ha un rating tripla A e la duration media si aggira intorno ai quattro anni. Alle sue spalle si posiziona Goldman Sachs Us Mortgage Baked Securities Portfolio con un avanzo del 6,55%. Il nome di questo prodotto non lascia dubbi sulla tipologia dei titoli in portafoglio. Si tratta principalmente di mutui ipotecari cartolarizzati, le famigerate Mbs.
Visto che molti di questi strumenti sono stati “acquistati” dal Governo Usa per le note operazioni di salvataggio di banche e assicurazioni, oggi si ritrovano ad aver il massimo rating e per questa ragione il 95% del portafoglio del comparto di Goldman Sachs ha la miglior qualità del debito.
E’ corretta questa valutazione da parte delle agenzia specializzate? Lo capiremo probabilmente nei prossimi mesi.
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