Meglio se garantite e rivalutabili

di Vita Lo Russo

Nel 2009 la raccolta delle 160 assicurazioni italiane è aumentata del 20%, portandosi a un volume di 115,5 miliardi di euro, contro i 92 miliardi di euro di incassi registrati nel 2008. Di questi 79 miliardi sono andati ai prodotti del ramo vita (nel 2008 erano 54,5 miliardi), e 36,5 miliardi a quelli del ramo danni (37,5 miliardi nell’anno precedente).
A dare l’impulso più significativo ai premi è stato lo sviluppo del settore del ramo Vita cresciuto del 96%, grazie all’impennata delle polizze a minimo garantito e di tipo rivalutabile.
Le prime sono rendite garantite sul capitale assicurato alla stipula del contratto, o rimpolpato con premi successivi; mentre le rivalutabili sono contratti di assicurazione sulla vita legati al livello delle prestazioni riconosciute dalla compagnia. I premi raccolti in questo ambito vengono inseriti in una gestione separata rispetto al complesso delle attività dell’impresa assicuratrice, e i rendimenti ottenuti periodicamente vanno a potenziare la prestazione garantita secondo una determinata percentuale stabilita in contratto.
Si tratta in entrambi i casi di strumenti assicurativi particolarmente prudenti, in grado di garantire il capitale versato e, a seconda dei casi, consolidare i risultati finanziari ottenuti dalle scadenze periodiche.
E non è un caso che la ripresa del ramo vita sia stata collegata all’interesse verso polizze più sicure.
Tale tendenza infatti, è andata a stemperare il crollo delle polizze linked, strumenti di capitalizzazione collegati a fondi di investimento che a causa della turbolenza dei mercati finanziari, nel 2008 segnavano un meno 36% con un volume premi sceso a 18 miliardi.
Tra queste sono praticamente scomparse dalla scena le index linked che per anni avevano affollato i portafogli dei risparmiatori.
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