I fondi battono Wall Street

…e ciò rende ulteriormente appetibile l’acquisto di titoli statunitensi da parte degli investitori europei. Sulla debolezza del dollaro sale l’oro, oramai stabilmente sopra quota 1.100 dollari l’oncia. Cresce anche il valore del petrolio, segno di una ripresa dei consumi, non solo da parte delle imprese. Il mercato è estremamente volatile in questo periodo, ma c’è aria di euforia, quindi tutto tende a salire. Ne sono per l’appunto un segnale le crescite negli ultimi trenta giorni dei principali indici di Wall Street.
Lo Standard & Poor’s 500 ha guadagnato il 6,35%, il Msci USA il 6,29%, mentre il Dow Jones si è attestato a 5,13%, considerando i valori in euro. L’analisi condotta su una lista di 180 comparti specializzati sui mercati rappresentati dagli indici appena citati, rivela che la media del rendimento complessivo di questi prodotti è stata pari al 5,91%.
E ben 59 hanno fatto meglio dello S&P 500 con una performance complessiva del 7,02%, a dimostrazione che la gestione attiva può battere i mercati. Al vertice svetta CS Equity Fund (Lux) Us Value con un rendimento dell’8,82%. Il fondo diretto da Gregor Trachsel ha come benchmark dichiarato il Russell 3000, il quale fa riferimento ai 3.000 titoli a maggior capitalizzazione quotati a New York. Attualmente la politica seguita è di andare sulle medie e piccole società ritenute, a ragion veduta, più profittevoli in questo periodo. Infatti, solo il 20% del portafoglio si interessa di grandi aziende.
Il fondo in questione opera tra l’altro una sorta di diversificazione geografica.
Il 15% degli asset sono distribuiti tra l’Europa e il Pacifico.
Il comparto del Credit Suisse è il migliore anche nel nostro ranking a un anno, con un guadagno del 95,99%.
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