Ing IM: mercato equity ancora attraente

L’ottimismo degli analisti per il 2010 è comprensibile secondo Ad Van Tiggelen, senior investment specialist di Ing Investment Management. Infatti l’economia globale si sta riprendendo e i tassi di interesse sono ancora bassi e il confronto con il basso livello dei profitti del 2009 è relativamente facile. Quindi le previsioni di una crescita degli utili del 32% nel 2010 potrebbe realizzarsi, secondo l’esperto, nonostante sia probabile che la crescita dei ricavi sarà modesta. 

In particolare “gli analisti prevedono che i profitti aziendali raggiungeranno il prossimo anno i nuovi massimi storici. Se si vuole credere alle stime del consensus, gli utili dovrebbero crescere di oltre il 30% nel 2010 e di circa il 20% nel 2011. Noi non ci crediamo, almeno non per il 2011″ precisa Van Tiggelen. Questo perché se i governi cominceranno a occuparsi dei loro carichi di debito e le banche centrali alzeranno lentamente i tassi di interesse, le condizioni potrebbero diventare meno incoraggianti.

“Il confronto con gli utili, più alti, dell’anno precedente sarà difficile e la loro crescita dipenderà maggiormente dall’aumento delle entrate. Ma una crescita dei ricavi è probabile solo se le società alzeranno i prezzi, scenario che non si può escludere, ma che tuttavia appare improbabile” continua il senior investment specialist di Ing Investment Management. 

Secondo l’esperto il boom dei profitti è stato influenzato dalla globalizzazione che ha portato le aziende occidentali ad aumentare in modo significativo la parte dei profitti realizzati al di fuori dal mercato domestico.

 

Ma la domande è cosa bisogna aspettarsi dunque? “Al momento i settori più ciclici stanno ancora beneficiando del momentum, nella ripresa dei propri utili. Con il passare dei mesi, le aspettative continueranno a crescere e i confronti diventeranno più difficili, portando probabilmente delusioni e uno spostamento verso settori più difensivi. Per il 2011 sarà già tanto se si realizzerà la metà del 20% previsto per la crescita degli utili. Tuttavia, anche un tale risultato dovrebbe lasciare i mercati azionari a valutazioni abbastanza attraenti” conclude Van Tiggelen.

 

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