M&G, vale la pena puntare sui corporate

Anche se le obbligazioni corporate non offrono più gli eccezionali rendimenti del 2009, Stefan Isaacs continua a dare un giudizio positivo sul mercato del credito, sostenuto dalla sua previsione di una lenta ripresa dell’economia.
Isaacs commenta: “L’ambiente macroeconomico sosterrà probabilmente ancora per qualche tempo le obbligazioni corporate. Se la crescita sarà troppo sostenuta, le obbligazioni risentiranno del timore per la crescita dell’inflazione e dei riscatti a favore del mercato azionario. Se invece la crescita sarà troppo debole, risentiranno di un incremento nel rischio di default. La mia previsione è però di una ripresa lenta, positiva per questa asset class.”

Gli spread del credito BBB a 217 punti base sulle obbligazioni governative sono ancora più ampi della media storica pre-Lehman e, secondo Isaacs, gli investitori sono sovra-compensati per il rischio di default. Il gestore ritiene che gli spread possano restringersi fino a raggiungere o addirittura superare i minimi del 2006 e del 2007: nel maggio 2007 gli spread dei titoli BBB si sono ristretti fino a 65 punti base sui titoli di stato.

Un elemento catalizzatore per questo atteso restringimento degli spread potrebbe essere l’offerta relativa di obbligazioni corporate rispetto ai titoli di stato. “Poiché l’emissione di obbligazioni societarie è in diminuzione, mentre quella di obbligazioni governative rimane forte, gli investitori non avranno bisogno di un elevato sovrapprezzo per essere allettati dal debito corporate,” afferma Isaacs, particolarmente positivo sulle obbligazioni societarie BBB e BB, che ritiene offrano il miglior rapporto rischio/rendimento. Il 34% di M&G European Corporate Bond Fund è investito in queste due categorie.

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