Se l’infrastruttura è informatica

di Marcella Persola

Investire nel comparto delle infrastrutture non è certo una novità. Ha attirato e continua ad attirare diversi investitori e quasi tutte le società di gestione presentano dei fondi che investono in tale comparto, soprattutto in aree geografiche come i paesi emergenti, dove nei prossimi anni si assisterà a una crescente evoluzione. Ma il settore oggi ha bisogno di una prospettiva più ampia, in quanto troppo spesso si è inteso, con la definizione di infrastrutture, il tema della costruzione di ponti, viadotti e autostrade. Oggi non è più così. Le infrastrutture del futuro saranno soprattutto quelle informatiche. “Nel XXI secolo abbiamo la necessità di costruire anche le autostrade informatiche che aprono gli accessi all’internet mobile, di effettuare il passaggio alle energie rinnovabili e di sviluppare le apparecchiature elettroniche che consumano meno energia, specialmente nel mondo occidentale” spiega Thomas Bucher, gestore del DWS Invest Global Infrastructure. E nel prossimo futuro un segmento come quello delle comunicazioni satellitari sarà sicuramente da monitorare.
“L’industria della comunicazione satellitare si conferma in particolare un sentiero di crescita con caratteristiche difensive. I canali satellitari che trasmettono sulle televisioni in alta definizione, infatti, necessiteranno di una capacità 4 volte superiore di quelli tradizionali e le televisioni in 3D persino di più, per cui questa nicchia di mercato, che oltretutto presenta alte barriere all’entrata, offre delle prospettive molto positive” continua Bucher. Anche l’utilizzo di smartphone con accesso a internet è in continua crescita, in un mondo che è costantemente “on air”.
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