Buffet vs Soros, portafogli a confronto

La Berkshire Hathaway di Warren Buffet ha venduto molte azioni durante i primi tre mesi dell’anno, inclusi 31 milioni di titoli della Kraft Foods (con una valorizzazione di circa un miliardo di dollari). La riduzione è scaturita dai dubbi dell’Oracolo sull’acquisizione Cadbury, mal gestita dal ceo Irene Rosenfeld; una presa di posizione ribadita anche il 20 gennaio ai microfoni della Cnbc, dove lo stesso Buffet aveva annunciato la vendita della azioni in segno di protesta verso il deal Cadbury. Una provocazione azzeccata se si pensa che nel primo trimestre le azioni della Kraft hanno subito un rallentamento del 10%.

Gli altri tagli effettuati dalla Berkshire Hathaway comprendono la Sun Trust Banks, la Travelers la United Healt e la Wellpoint. Queste e altre riduzioni non hanno tuttavia giovato nel complesso del portafoglio; il valore complessivo del portafoglio US della Berkshire è calato del 12,1%, attestandosi a 50,9 miliardi di dollari, mentre lo S&P 500 andava guadagnando il 3,8%.

Dall’altra parte della staccionata anche l’acerrimo rivale George Soros procedeva verso importanti ripensamenti di portafoglio; anche per lui poca fiducia nei bancari, in particolare Citigroup, passata addirittura da 95 milioni a sole 10.000 azioni mentre è stata del tutto annullata la quota di Bank of New York Mellon. Tuttavia c’è stato anche spazio per i rafforzamenti di posizione, in particolare la scommessa ha coinvolto Coca Cola, con un incremento della posizione del 9,5%.

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