Il mercato benedice l’America, Emergenti? Emergeranno di più

La situazione dei mercati è in evoluzione, molti fattori sono in mutamento. L’euro si trova in una fase di picchiata che l’ha portato ad un livello di minimo storico e, mentre l’Europa si dibatte nella morsa di una delle situazioni più critiche vissute dal conio della moneta unica, gli Usa sembrano rafforzare la propria crescita, tornando ad essere uno dei punti di riferimento del sistema finanziario. La percezione degli investitori sta mutando in conseguenza agli eventi che attualmente caratterizzano i mercati, e la loro opinione sugli Stati Uniti risulta ora trasformata. In molti vedono con favore la posizione degli Usa, e la fiducia nei confronti dell’economia americana è in ripresa. Questi sono i risultati di un sondaggio effettuato da Schroders, gruppo internazionale indipendente operativo nel settore del risparmio gestito e del private banking. In occasione dell’Investment Conference tenutasi recentemente a Londra, Schroders ha condotto una ricerca che ha coinvolto 95 investitori professionali provenienti da società di distribuzione di Europa e Medio Oriente, relativamente alle loro preferenze in termini di asset class, di aree geografiche nonché strategie di investimento per il 2010. Il principale risultato emerso riguarda la view che gli investitori hanno nei confronti degli Stati Uniti, la quale è ora estremamente positiva. Il 65% degli intervistati, infatti, ha mostrato interesse riguardo la possibilità di acquisto di azioni USA, contro una preferenza del 21% per i titoli europei e del 14% per il Giappone.
Per quanto riguarda invece i mercati emergenti, l’opinione degli investitori nei confronti di queste piazze resta sostanzialmente invariata, se paragonata ai risultati emersi sei mesi fa. Il 27% degli intervistati, infatti, ha dichiarato che ritiene vantaggioso investire nel debito di questi Paesi, mentre per il 23% i Mercati Emergenti rappresentano la migliore raccomandazione possibile per il 2010. Il sondaggio si è concentrato anche sulle asset class ritenute più appetibili dal mercato e i risultati mostrano chiaramente un forte calo di popolarità per gli investimenti immobiliati, la liquidità e ovviamente i Titoli di Stato. In merito invece ai rischi, il 60% dei partecipanti ritiene che l’inflazione, e non la deflazione, sia la maggiore minaccia di quest’anno. Si registra inoltre un decisivo cambiamento del sentiment nei confronti delle valute rispetto a ottobre 2009, quando la metà degli intervistati aveva dichiarato che il dollaro USA si sarebbe indebolito nei sei mesi successivi.

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