Risparmio gestito – Tre paesi per tre valori

Ungheria: Il tasso di rincaro in Ungheria è ulteriormente calato negli ultimi tempi e dato lo sproporzionato ammontare dell’output gap non è prevedibile, salvo smentite, una pressione inflazionistica durevole, sostenuta dall’espansione della domanda. Condizionata dalla pressante necessità di consolidamento del bilancio, l’Ungheria è uno dei paesi della regione che hanno sofferto maggiormente la crisi economica globale. Il dinamismo congiunturale, nel frattempo, si mantiene positivo, sostenuto da un miglioramento per quanto riguarda la domanda estera che si riflette su un forte aumento della produzione industriale e una bilancia commerciale positiva da inizio anno.

Turchia: Il dinamismo positivo dei dati congiunturali turchi è andato leggermente calando, ma finora il paese se l’è cavata bene con la crisi, fra l’altro grazie al rapido adeguamento del mercato del lavoro e a un mercato interno abbastanza robusto ed esteso. La produzione industriale è salita ulteriormente. L’indice dei responsabili degli acquisti per l’industria manifatturiera, pur essendo calato rispetto al mese precedente, indica ancora un miglioramento nella situazione economica.

India: L’India rimane uno dei paesi emergenti più forti malgrado le valutazioni già relativamente elevate, e in contrasto con la tendenza globale hanno registrato, a giugno, un incremento di circa il 4 %. Il vantaggio di questo paese sta senza dubbio nella sua dipendenza relativamente ridotta dalle esportazioni verso gli USA e l’Europa. I dati economici sono invariabilmente robusti. I mercati hanno accolto molto positivamente e con una certa sorpresa il fatto che il governo indiano abbia avviato realmente la liberalizzazione dei prezzi della benzina.

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