Allarme fondi oltreoceano. Così come evidenzia questa mattina MF citando un articolo pubblicato ieri sul quotidiano americano Usa Today negli ultimi 12 mesi c’è stata una vera e propria fuga dal mondo del gestito. Non che l’allarme riguardi soltanto i deflussi che caratterizzano il mercato, per la verità, non solo americano, ma di una vera e propria uscita dal mercato.
In circa 12 mesi, come riporta Usa Today sono spariti circa 414 fondi di investimento, in gran parte di matrice azionaria, seppure lo Standard & Poor’s 500 abbia guadagnato negli ultimi 12 mesi il 7,1%, ma la volatilità del mercato, ha penalizzato gli equity fund portando gli investitori a disinvestire per approdare ai lidi più tranquilli degli obbligazionari.
In particolare negli ultimi cinque mesi l’uscita di scena non ha riguardato soltanto i fondi di nuova creazione, ma anche quelli di lunga data, a conferma che il problema è di carattere generale e non legato alla circostanziata condizione del mercato.
Se da una parte però c’è chi piange, dall’altra c’è sempre un vincitore. Infatti se è vero che i fondi gestiti hanno perso circa 51 miliardi di asset, dall’altra parte gli etf hanno cantato vittoria. Questa tipologia di strumento difatti ha visto crescere la propria offerta con veri e propri cloni di etf già esistenti. Guardando ai numeri la riflessione è più chiara. Negli ultimi cinque anni il totale degli investimenti azionari negli Stati Uniti è passato da 5.700 a 6.400 miliardi di dollari, ma la fetta gestita dai fondi è passata da oltre il 77% al 68,4%, mentre gli etf gestiscono oggi circa il 20% del totale rispetto al 14% del 2005. E anche gli hedge stanno vedendo crescere la propria quota in gestione. Il passaggio in questo caso è dall’8 al 12% in cinque anni.