In seguito alla fusione, con oltre 1 miliardo di euro in gestione e 122 mila aderenti, Arca Previdenza si conferma il primo Fondo Pensione Aperto in Italia per patrimonio gestito e per numero di aderenti; è inoltre leader nelle adesioni collettive grazie ad oltre 3.000 convenzioni con aziende ed enti.
Anche nel 2010, Arca Previdenza sta registrando un elevato tasso di crescita nel numero di nuovi aderenti: da inizio anno i nuovi iscritti sono oltre 4 mila, il 50% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’incorporazione di Gestielle Pensione e Previdenza, con circa 90 milioni di euro di massa gestita e oltre 4 mila aderenti, costituisce per Arca un ulteriore passo nel processo di consolidamento della propria leadership. L’operazione conferma l’intenzione di Arca SGR di continuare a svolgere un ruolo primario nel mercato della Previdenza Complementare anche come soggetto aggregante di altri Fondi Pensione. Tale volontà è coerente con l’orientamento di Covip di razionalizzare e concentrare l’offerta dei Fondi Pensione Aperti in Italia, oggi frazionata tra Fondi anche di minori dimensioni.
In data 1° gennaio 2011 le posizioni di tutti gli aderenti nei comparti del FPA Gestielle Pensione e Previdenza saranno convertite nei corrispondenti comparti del FPA Arca Previdenza, ai valori quota dei rispettivi Fondi al 30 dicembre 2010, senza oneri aggiuntivi per gli aderenti. Gestielle ha provveduto ad inviare agli iscritti apposita comunicazione dell’operazione di incorporazione.
“Con questa operazione Arca intende dare un ulteriore segnale forte e concreto del proprio impegno nella Previdenza Complementare”, ha dichiarato Attilio Piero Ferrari, Amministratore Delegato di Arca SGR. “Il secondo pilastro della Previdenza rappresenta infatti un tema particolarmente strategico e sul quale c’è ancora molta strada da fare nel nostro Paese. Arca è stata tra le prime società in Italia ad investire nel segmento di mercato ed è sempre in prima linea con Istituzioni e attori per promuovere la diffusione di una moderna cultura previdenziale”.