Risparmio gestito – Parola alla Russia

L’economia russa si va ulteriormente stabilizzando. La disoccupazione è notevolmente calata dall’inizio dell’anno e le vendite al dettaglio come pure il reddito disponibile presentano incrementi marcati rispetto all’anno scorso. Nel secondo trimestre del 2010 l’economia è cresciuta in termini reali del 5,2% rispetto all’anno precedente, dopo il 3,1% registrato nel primo trimestre.

L’ondata di caldo eccezionale che in estate ha causato vasti incendi boschivi ha distrutto in gran parte il raccolto di quest’anno. L’aumento conseguente dei prezzi dei generi alimentari ha fatto salire il tasso d’inflazione. È improbabile che la banca centrale voglia contrastare questo aumento del tasso di rincaro innalzando i tassi d’interesse. In primo luogo il fattore scatenante dell’aumento dei prezzi esula completamente dalla sfera d’influenza della banca centrale, in secondo luogo il quadro congiunturale generale in Russia è ancora troppo debole. Pertanto nell’ultima seduta la banca centrale ha lasciato invariato il tasso di riferimento com’era nelle attese. Malgrado il prezzo del greggio in salita, a settembre il rublo si è molto apprezzato nei confronti del paniere valutario euro/dollaro USA. Le obbligazioni russe in valuta locale hanno subito un lieve incremento. Gli spread degli eurobond russi hanno presentato una fase laterale a settembre.

Il mercato azionario russo è salito a settembre di circa il 5 %. Le azioni petrolifere e i titoli industriali si sono mostrati relativamente deboli, mentre gli asset nel comparto dei beni di consumo e del commercio al dettaglio sono decisamente cresciuti.

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