I fondi pensione dopo la crisi finanziaria

L’invecchiamento della popolazione e la conseguente insostenibilità del modello di stato sociale pesa sulla stabilità economica e sociale nel mondo occidentale, ed in particolare nell’Europa continentale. A livello mondiale il sistema pensionistico sta passando dal modello retributivo a quello contributivo, con Marco Fusco, Country Head di SSgA Italia e Amministrato Delegato di SSgA Francia, riflettiamo sull’evoluzione del settore.

Come cambierà l’agenda del processo di regolamentazione dopo la crisi finanziaria?
Prima della crisi, i regolatori del settore pensionistico a livello mondiale si erano concentrati quasi esclusivamente sui costi e sulla loro correttezza e trasparenza. Ora è probabile che cercheranno di allargare il proprio campo d’azione per includere nuovi modi di accedere al sistema pensionistico e per incoraggiare le persone a investire nel proprio pensionamento, mirando a una gestione del rischio e a una governance migliori, tramite nuove regole più rigide sulla pubblicazione dei dati e sulla trasparenza. Ora è più ampiamente accettato che la governance dei piani contributivi deve essere rigorosa quanto quella dei piani distributivi.

Perché la questione della governance dovrebbe interessare direttamente le persone coinvolte nei piani pensionistici contributivi?
La governance è in rapporto diretto con l’efficacia nella voce costi, con la performance e con la trasparenza nel processo decisionale. I pensionandi avranno più vantaggi se i costi rimangono bassi, se i risultati saranno raggiunti, se gli obiettivi di crescita saranno superati e se le decisioni saranno prese strettamente nell’interesse dei pensionandi. In pratica, queste condizioni si ritrovano più generalmente laddove i fiduciari e i trustee svolgono la propria funzione sulla base di capacità e di una conoscenza specifica. A seguito della crisi finanziaria, ora è arrivato il momento di individuare nuovi modi di concepire le responsabilità sociali e di rafforzare l’efficacia generale delle strutture di governance dei piani e, infatti, sarà importante non indugiare ulteriormente nell’adozione complessiva delle buone pratiche. Un’altra questione chiave per le fiduciarie è come affrontare l’attuale livello di educazione degli investitori, perché esso potrebbe avere conseguenze sociali significative dopo il passaggio della gestione del rischio dell’investimento ai singoli partecipanti ai piani pensionistici.

C’è una risposta semplice alle sfide che il sistema contributivo ha davanti?
Molte delle sfide che sistema contributivo deve affrontare potrebbero essere risolte facendo in modo che i pensionandi risparmino di più (cominciando i versamenti ad un’età inferiore) e che sia garantita loro la possibilità di scegliere tra varie opzioni di investimento efficaci e adeguate, considerando anche la possibilità di una bancarotta. L’informazione e la consulenza finanziaria sono vitali. Molte delle sfide che la previdenza pensionistica contributiva deve superare potrebbero essere affrontate migliorando il livello di conoscenza della finanza da parte dei partecipanti. Nella sostanza, tuttavia, c’è un solo modo di raddoppiare il proprio reddito pensionistico ed è quello di massimizzare i contributi pensionistici mentre si è ancora attivi.
 

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