Il 2011 visto da Henderson

Azionario Europa – Richard Pease, manager dei fondi Henderson European Growth e Henderson
European Special Situations

L’Unione Europea potrebbe aver guadagnato un po’ di tempo, ma nel 2011 potrà rendersi necessario un
ulteriore intervento se si dovrà contenere il “contagio” dei debiti sovrani. Evidentemente il mercato non è
convinto che i problemi strutturali siano risolti in considerazione con il fatto che i rendimenti sul debito dei
governi nell’Eurozona oscillano tra il 2,5% della Germania e il 12% circa della Grecia. Infatti, i titolari di bond
irlandesi e greci a 10 anni hanno visto le loro obbligazioni perdere circa un quarto del loro valore nel corso
del 2010, rispetto ai modesti ritorni positivi generati dal comparto azionario europeo. E’ interessante notare
che il 2011 inizierà con un debito sovrano che cercherà valutazioni più basse e indubbiamente più rischiose
di alcuni titoli azionari europei.
Per i principali paesi europei in cui i bond governativi sono sfuggiti alle difficoltà del 2010 si avrà bisogno di
credere fortemente in una bassa inflazione per accettare un ritorno annuo del 2,5% da un bond governativo
tedesco a 10 anni. Esistono moltissime società tedesche di qualità come Fielmann, retailer specializzato
nell’ottica/oculistica, che generano rendimenti maggiori e hanno il potenziale per accrescere i propri
dividendi nel tempo. Ovviamente, l’investimento azionario più rischioso, ma gli investitori possono
comunque costruirsi il proprio capitale con un certo margine di sicurezza comprando società ben gestite
dotate di un buon modello di business e di flussi di cassa sostenuti.
Il nervosismo dei mercati con debito sovrano ha fatto arretrare il comparto azionario europeo rispetto a molti
altri mercati nel corso del 2010, pertanto, sul fronte delle valutazioni, ritengo che l’azionario europeo abbia
tutte le potenzialità per mettere a segno performance sorprendentemente buone nel 2011, non appena
questo mercato sempre in qualche modo sotto i riflettori riguadagnerà l’interesse degli investitori.

Azionario Asia – Michael Kerley, manager del fondo Henderson Asian Dividend Income Unit Trust

I profitti delle società sono cresciuti a un ritmo più sostenuto rispetto ai prezzi delle azioni, quindi i mercati
azionari asiatici chiuderanno il 2010 con valutazioni più economiche rispetto all’inizio dell’anno. E’ previsto
un ulteriore incremento pari al 15% degli utili delle società della regione, il che significa che il comparto
azionario asiatico potrà continuare a crescere nel 2011 senza che il rapporto prezzo/utili abbia bisogno di
espandersi. In aggiunta allo scenario favorevole dato dagli utili aziendali, vi sono altri aspetti interessanti
nella regione, una popolazione giovane e una base fiscale relativamente solida, che contrasta decisamente
con la realtà dell’Occidente. Infatti, se ci sarà volatilità in Asia, è probabile che l’elemento catalizzatore
arriverà da oltreoceano. L’espansione monetaria degli Stati Uniti si sta riversando sui prezzi delle materie
prime e degli asset in Asia. D’altra parte l’inflazione potrebbe diventare incontrollabile, rendendo necessario
un forte intervento da parte delle autorità, anche se le recenti azioni intraprese dalle autorità cinesi e indiane
verso una politica monetaria restrittiva sono state incoraggianti. Ulteriori controlli sul capitale per
compensare i flussi di liquidità sarebbero meno favorevoli.
Inoltre, i dubbi relativi alla solidità dell’economia occidentale dovrebbero dare maggiore impulso ai consumi
domestici in Asia. Mentre questo si riflette già in modo significativo sui prezzi piuttosto alti dei titoli legati al
settore dei beni di consumo, altri settori connessi solo indirettamente ai consumatori – come ad esempio
quello finanziario – offrono ancora combinazioni interessanti di crescita e valutazione. I titoli finanziari
asiatici hanno in gran parte evitato il crollo causato dalla crisi del credito e sono in grado di espandersi in
mercati ancora relativamente immaturi in termini di penetrazione dei prodotti finanziari – il che rende questo
settore meritevole di attenzione. In generale, ritengo che l’azionario asiatico potrà continuare a generare
ritorni attraenti nel 2011; il rischio principale è che l’Asia cresca troppo velocemente, piuttosto che troppo
lentamente.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!