Risparmio gestito – Ottimismo nel 2011

Una delle principali tematiche di investimento per il 2011 sarà quella degli asset tangibili, in conseguenza delle aspettative di una crescita dell’inflazione. Asoka Wöhrmann, Chief Investment Officer di DWS (nella foto), spiega: “La politica fiscale non fornirà più stimoli economici per i Paesi fortemente indebitati, perciò le banche centrali dovranno intervenire”. La liquidità già immessa nei mercati dalle banche centrali, anche se non ha ancora dato benefici sull’economia reale e sul costo della vita, supporta uno scenario positivo per il 2011. Inoltre, “Gli istituti di credito stanno acquistando sia azioni di terzi che le proprie, così come le materie prime“ aggiunge. Wöhrmann divide il mondo del Forex tra i Paesi con valuta sana e quelli con valuta debole: “i primi vengono principalmente individuati nei Paesi emergenti, o nei Paesi fornitori di materie prime, come le economie di Australia e Canada”, afferma. Qui, infatti, alti tassi di crescita, bassi livelli di debito e tassi di interesse attraenti sostengono un flusso di capitale costante e il conseguente apprezzamento della moneta. Delle valute G3, Dollaro, Euro e Yen, Wöhrmann preferisce l’Euro. I politici dovranno assicurare soluzioni complete che includano sistemi e processi per risolvere i problemi di rifinanziamento affrontati da alcuni Paesi membri della zona Euro.

Nel passato, la visione prevalente implicava che le difficoltà dei singoli Paesi fossero affrontate con una logica “caso per caso”. Gli investitori hanno dovuto imparare che le regole sono cambiate e che, semplicemente, dietro ogni candidato debole se ne nasconde un altro che aspetta nell’ombra”. Nonostante tutto, Wöhrmann afferma che i problemi dell’Euro possono essere controllati. “E’ un’assoluta certezza che la moneta unica ci sarà ancora nel 2011, in questa decade e in quelle a venire.” DWS dubita che dei Paesi intendano abbandonare l’Euro. Ai prezzi correnti i mercati già scontano l’eventualità di qualche genere di taglio nell’ambito delle politiche di ristrutturazione dei debiti. E dato che la moneta unica in un modo o nell’altro ha portato benefici a tutti i Paesi membri, gli europei dovrebbero mostrare solidarietà nel garantire i debiti del passato“. Comunque, “ l’auspicata soluzione politica dovrebbe assicurare non solo la stabilità delle banche, ma anche quella dei risparmiatori. Tutto ciò non è stato garantito dai politici, dato il loro intervento estremamente tardivo nella crisi del debito”, sostiene Wöhrmann. “Di conseguenza gli europei dovrebbero stringere un patto di solidarietà che si occupi dei debiti del passato e, allo stesso tempo, si preoccupi del nuovo debito con nuove sanzioni delle passività elevate attraverso alti tassi di interesse e, se necessario, tagli e ristrutturazioni”. Al contrario, svalutazioni sul debito esistente minerebbero la fiducia dei cittadini della zona euro e dell’Unione Europea. In termini di regioni di investimento, per il prossimo anno DWS intende accostarsi ai mercati emergenti in modo decisamente più selettivo rispetto al passato. Wöhrmann afferma che “adesso dipende moltissimo dalla valutazione del singolo settore. Ad esempio, nutro alcune riserve riguardo ai titoli finanziari nei mercati emergenti. In confronto ai corrispettivi titoli negli Stati Uniti e in Europa, sono estremamente cari”. Nonostante le preferenze di DWS per l’Euro, Wöhrmann individua in Wall Street buone opportunità per gli investitori:

“Ritengo che lentamente gli Stati Uniti si riprenderanno dalla crisi. Questo risveglio, insieme a una moneta più debole, sosterrà delle buone performance sul mercato azionario statunitense”. In sostanza, l’obiettivo di Ben Bernanke, capo del Federal Reserve, è quello di un aumento dei prezzi conseguente a una politica monetaria quantitativa, a sostegno sia dei consumatori che delle imprese. “E quando Bernanke fa queste dichiarazioni, ottiene il risultato”. DWS mantiene una visione positiva sulle azioni tedesche. Wöhrmann non esclude nemmeno la possibilità che il DAX raggiunga gli 8.000 punti, nonostante alcuni ostacoli all’orizzonte: “Col passare del tempo, mi aspetto di vedere alcune correzioni degli eccessi azionari, così che l’indice possa chiudere il 2011 a livelli compresi tra i 7.500 e i 7.600 punti.” Inoltre l’Europa ha il potenziale per restare al passo. Per quanto riguarda le scelte di investimento settoriali, Wöhrmann è cauto sul mercato finanziario: “Il contesto regolatorio diventerà più impegnativo, la redditività sarà sotto pressione.” Preferisce sia il comparto industriale che le materie prime. Il petrolio è interessante per ciò che concerne le azioni petrolifere e le compagnie di servizi petroliferi, l’oro direttamente come commodity da detenere in portafoglio. Oliver Eichmann, gestore obbligazionario, guarda con fiducia all’Italia: “La situazione economica del Paese è in ordine e i titoli di Stato italiani siano interessanti. I titoli di breve termine in particolare offrono dei rendimenti considerevoli se teniamo conto che il Paese molto probabilmente non avrà necessità di ricorrere agli aiuti europei”.

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