Investire in Europa: i migliori fondi

L’Europa è sicuramente uno degli obiettivi di investimento tra i più diffusi tra i risparmiatori e gli investitori, come è confermato da un’offerta corposa e variegata di strumenti di risparmio gestito, sia fondi che ETF. Pur non essendo stata l’area più performante nell’arco di questa crisi, ha complessivamente dimostrato un assetto stabile e robusto nonostante i problemi recenti tra le economie più periferiche del continente. Chiuso il 2010 si può fare un bilancio degli ultimi tre anni andando ad analizzare l’andamento dei fondi che investono in quest’area e facendone una valutazione. Abbiamo preso in considerazione le 3 categorie di fondi che investono nei mercati sviluppati dell’Europa con titoli a larga e media capitalizzazione. Una di esse è generica le altre due raggruppano le gestioni specializzate nei titoli value ed in quelli growth a seconda che i titoli inseriti in portafoglio siano ritenuti dai gestori con tassi di crescita previsti allineati al mercato nel suo complesso oppure superiori. I fondi presi in esame sono oltre 500, dei quali 409 hanno ricevuto il rating. Le tabelle illustrano l’andamento dei soli fondi cui sono state attribuite 5 corone, quasi 40 fondi distribuiti nelle tre categorie menzionate.
Osservando i risultati dell’analisi si può notare come la generalità dei fondi presi in esame, pur non avendo recuperato i massimi pre-crisi, ha recuperato completamente la flessione avvenuta durante i primi due anni, 2008 e prima parte del 2009. Dopo il primo anno con perdite che hanno raggiunto anche il 45%, già l’anno successivo si sono verificati recuperi importanti anche oltre il 50%. Sia il 2009 che il 2010 le performance sono state infatti tutte positive, permettendo di mostrare un risultato complessivo con segno più a quasi la metà dei fondi selezionati.
Tra i fondi più performanti il “Franklin European Growth A” che nei 3 anni ha guadagnato oltre il 12% e il “Threadneedle Lux Pan European Eq.” che con due classi ha superato il 10%. La gestione con i risultati migliori è però il “Reyl European Equities C CHF”, con un +25,84% trainato da un 2010 a +46,6%; la spiegazione è da ricercare nel fatto che è a valuta coperta (per i conti in franchi svizzeri) e ha potuto beneficiare della variazione positiva della sua valuta di riferimento rispetto all’euro.
Le volatilità risultano essere abbastanza omogenee e i fondi menzionati sono posizionati in una fascia mediana, mettendo in evidenza come in questo travagliato periodo e all’interno di questo sottoinsieme selezionato il maggior rendimento non è ha generato un maggiore livello di rischio.

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