Risparmio gestito – Rientra l’allarme in Europa

L’inflazione in Spagna è arrivata ai massimi degli ultimi due anni, raggiungendo quota 3% in gennaio, – il tasso più alto dall’ottobre del 2008. L’Istituto Nazionale di Statistica ha spiegato il picco record con l’aumento dei costi di trasporti, tabacchi e alcolici che a dicembre hanno portato l’inflazione oltre il 2.9%.

Nel frattempo, nel Regno Unito l’inflazione è di nuovo in salita, con l’indice sui prezzi al consumo (Consumer Price Index – CPI) al 4% anno su anno, in aumento rispetto al 3.7% raggiunto a dicembre. Il CPI è il tasso monitorato dalla Bank of England e al momento non solo è al di sopra del limite fissato al 3%, ma è addirittura di due volte maggiore del target del 2%, il livello più alto da novembre del 2008. Tra le cause individuate dall’Office for National Statistics figurano l’aumento dell’Iva al 20% e il costante aumento del prezzo del petrolio.

Credo che nel breve termine dovremo aspettarci che l’inflazione superi il target del 2% nei Paesi dell’Eurozona a causa degli elevati prezzi di generi alimentari ed energia. Tuttavia, mi aspetto che l’inflazione torni entro i limiti stabiliti nel medio termine, infatti la debolezza economica di molti Paesi europei, le misure di austerità fiscale e l’elevato tasso di disoccupazione in Paesi come la Spagna agiranno da fattori anti-inflattivi. Inoltre, ritengo che la debole ripresa economica renda implicito il fatto che la BCE non abbia intenzione di aumentare i tassi di interesse nel breve termine – un fattore positivo per il mercato obbligazionario.

In ogni caso, l’aumento dell’inflazione nel breve termine mette in evidenza la necessità di proteggere il proprio portafoglio dall’inflazione. Questo è possibile attraverso le obbligazioni inflation-linked, una delle poche asset class che danno all’investitore questa protezione. Il fondo da me gestito – M&G European Inflation Linked Corporate Bond Fund – coniuga la protezione dai rialzi dell’inflazione alla nostra view  bullish sul credito. La combinazione di questi due fattori garantisce agli investitori rendimenti extra nel medio periodo rispetto al tasso dell’inflazione europea.

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