I gestori di fronte al disastro giapponese

AXA IM

Innanzitutto, desideriamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza al popolo giapponese.
Dalla convinzione che alla fine il fattore umano sia l’elemento più importante dietro qualsiasi analisi finanziaria o economica, nasce la certezza che il Giappone riuscirà a superare le terribili conseguenze derivate dalla catastrofe che si è abbattuta sul paese.

Il terremoto più potente nella storia del Giappone e il conseguente tsunami hanno causato un numero altissimo di perdite umane, numerose infrastrutture sono andate distrutte, e tre centrali nucleari hanno subito ingenti danni. Abbiamo cercato di quantificare le conseguenze che questo terribile evento avrà a livello economico e sui mercati. Ci preme puntualizzare che le nostre conclusioni al momento sono provvisorie, a causa delle incertezze riguardo l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, dove la situazione è in piena evoluzione.

Riteniamo che l’economia giapponese sarà seriamente colpita nell’immediato, ma si riprenderà in fretta grazie all’adozione di un piano di spesa fiscale e una politica monetaria mirati, che prevedano  un’iniezione di liquidità nel sistema finanziario in un primo momento, per poi focalizzarsi sulla ricostruzione.
Nel 2011 l’impatto sulla crescita del PIL potrebbe essere addirittura del -0.5%, mentre l’effetto ricostruzione potrebbe far salire il dato di crescita del PIL di 1.1 punti percentuali nel 2012.

Per quanto riguarda gli asset finanziari, i mercati azionari dovrebbero essere quelli che subiranno il maggior impatto negativo, mentre a breve termine il mercato degli JGB potrebbe beneficiare sia di un flight to safety che dell’intervento della BoJ.
Nel medio termine, il mercato azionario avrà un grosso rimbalzo in vista delle spese legate alla ricostruzione, mentre i governement bonds dovrebbero essere scambiati a prezzi più bassi  di quelli antecedenti alla catastrofe, a causa del debito aggiuntivo.Oltre al Giappone, riteniamo che negli altri paesi le conseguenze di questo evento saranno limitate, in quanto il paese del Sol Levante è un importatore relativamente piccolo e i suoi mercati sono più locali che globali. In questo senso non pensiamo che il grande terremoto possa incidere sulla ripresa globale.

HENDERSON

Michael Wood-Martin – Henderson Horizon Japanese Equity Fund

Il terremoto cambierà il ritmo, ma auspicabilmente non la direzione della ripresa. La crescita dei profitti ne risentirà nel breve termine così come l’attività economica, ma entrambe dovrebbero riprendersi significativamente in un secondo momento, grazie all’aumento degli investimenti da parte del governo e agli sforzi delle imprese per far tornare le attività a regime. La Banca del Giappone si è già attivata per riversare liquidità nei mercati, mentre i politici hanno messo da parte le loro divergenze per concentrarsi unicamente sulla gestione della situazione economica. 

Patrick Sumner – Henderson Horizon Global Property Equities Fund

In breve tempo, vale a dire in poco più di due giorni, il disastro in Giappone ha causato un crollo del 24% per l’indice Topix Real Estate non-REIT e del 15% per l’indice Topix Real Estate REIT. Ad oggi, il Giappone rappresenta l’8,5% del fondo Global Property Equity, contro il 9,5% del benchmark. Abbiamo leggermente sottopesato i titoli non-REIT rispetto ai REIT.  
Il fondo è esposto nel mercato immobiliare giapponese attraverso tre holding quotate in altri Paesi, ma tale esposizione non va oltre lo 0,25%.
Il reale danno economico causato da questa tragedia deve ancora essere valutato, e molto dipende dalla risposta che daranno il governo, la Banca del Giappone e i mercati. L’esperienza insegna che dopo la prima reazione dei mercati, nel lungo periodo si verifica una netta ripresa, una volta che la situazione economica recuperi stabilità. L’effetto combinato della crisi in Libia, dei timori inflazionistici in Cina e in altri Paesi nonché del dramma che ha colpito il Giappone è ovviamente destabilizzante per i mercati, sia in Giappone che in qualsiasi altra parte del mondo, ma potremmo già assistere a significativi sviluppi nel momento in cui la minaccia preveniente dalla centrale nucleare di Fukushima sarà rientrata. 

ING

Il team ING IM sostiene che, non essendo ancora disponibili dati certi, non sia possibile fornire un outlook preciso sulle conseguenze che si avranno sull’economia giapponese. Secondo il consensus ci sarà un impatto negativo di circa lo 0.2-0.3% sul PIL totale del 2011, soprattutto perché il disastro naturale ha decimato le risorse primarie dell’economia del paese: la pesca e l’agricoltura.

Gli esperti dell’Area Asia Pacifico  hanno dichiarato che “l’impatto sul settore industriale del Paese dovrebbe essere meno negativo rispetto a quello del terremoto di Kobe, che nel 1995 aveva ridotto il PIL dello 0.4-0.5%. Riteniamo che, dopo una prima fase di shock, i mercati finanziari giapponesi riusciranno a riprendersi già a partire dal terzo trimestre, anche grazie ai lavori di ricostruzione”.

JP MORGAN

Data la forza e l’ampiezza del terremoto che ha colpito il Giappone e la reazione
negativa dei mercati non solo in Giappone, ma in tutta l’Asia e nel resto del
mondo, vogliamo identificare quali potrebbero essere gli effetti sull’economia del
paese e l’impatto sul contesto globale. E’ molto presto per cogliere tutte le diverse
implicazioni del fenomeno. La globalizzazione dei mercati ci ha insegnato che un
episodio di tale violenza non può non avere ripercussioni a catena su tutta
l’economia.

Dopo un’iniziale fase di incertezza i mercati azionari hanno reagito con pesanti cali
all’inizio della settimana, mano a mano che diventava più evidente l’ampiezza
delle devastazioni del terremoto. La prima reazione emotiva è stata dettata
dall’incertezza e quindi da una generalizzata fase di avversione al rischio. L’indice
Topix ha perso oltre il 16% in due giorni. Il settore Utility, che pesa per circa il 5%
dell’indice, ha perso il 25%.
Nella seduta di martedì i settori più penalizzati sono stati quello delle Utility (-15%),
dei Materiali di Base (-12%) e dei Beni e servizi di consumo (-11%). Le maggiori
preoccupazioni sono legate al nucleare. Tokyo Electric Power, la società che
controlla la centrale nucleare di Fukushima ha ceduto il 40% per i timori di forti
ripercussioni sugli impianti. Si sono verificate diverse esplosioni negli ultimi giorni
e la situazione è poco chiara in termini di danni ed effetti radioattivi. Altri impianti
hanno ridotto precauzionalmente l’operatività. La situazione d’incertezza sta
penalizzando tutti i produttori di energia del paese, direttamente o meno coinvolti
nel nucleare, ma anche del mondo. Questo episodio potrebbe indurre un
ripensamento globale sul tema del nucleare, mentre sono favoriti i produttori di
energie rinnovabili.

L’area interessata dal terremoto è ampia, include 6 prefetture e ha una forte
presenza di industrie, pari a circa il 6% del totale del paese. L’effetto globale in
termini di calo della produzione, determinato dal terremoto e soprattutto dallo
tzunami, potrebbe essere significativo.
L’impatto sull’economia e quindi sui mercati si valuta distinguendo tra: 1) breve
termine, in cui ci si attende un calo della produzione e dei consumi, 2) fase di
ricostruzione in cui si prevede una ripresa di produzione e investimenti
infrastrutturali pubblici e privati. Nel breve termine i settori più direttamente colpiti
sono: 1) Energia, 2) Tecnologia, 3) Finanziari; 4) Industria e 5) Beni di consumo.
Difficile valutare quanto la fase di debolezza possa durare, e quanto profondo
possa essere l’effetto sull’economia del paese, soprattutto se le notizie dovessero
continuare a peggiorare. In questo contesto alcune società stanno cominciando a
mostrare degli interessanti livelli di valutazione. Ma l’incertezza sui fondamentali è
troppo alta e quindi compromette l’affidabilità delle valutazioni.

SAXO BANK

La volatilità del Forex risente delle conseguenze di quanto sta succedendo in Giappone e sembra addirittura che, in un certo senso, abbia raggiunto la popolazione nella capitale del paese. In che modo la situazione del Giappone influirà sulla riunione del FOMC di oggi e sulle nuove dichiarazioni di politica monetaria?
A Tokyo, a seguito di un livello di radiazioni superiore alla norma (ma per le persone non è di nessun conforto sapere che molti multipli di zero non rappresentano una minaccia reale di radiazioni), il panico si è diffuso non solo nei mercati giapponesi, ma anche tra la popolazione, dato che i negozi di Tokyo si stanno svuotando e molte persone stanno lasciando la città. In risposta al più grande crollo dal 1987, la Banca del Giappone si sta dando da fare, iniettando altri ¥8 mila miliardi all’interno del sistema bancario ed ora è stata autorizzata dal governo ad acquistare ETF e REIT. Nel frattempo, presso i reattori, le notizie non fanno sperare nulla di buono a differenza di quanto affermato dagli scienziati nucleari. A questo punto, tanto di cappello agli eroi sul campo in Giappone che cercano di mantenere la situazione del reattore sotto controllo. Nel Forex, le valute che soffrono di più sono quelle procicliche come l’AUD e il CAD e anche le valute dei mercati emergenti alla fine reagiranno alla situazione.

VONTOBEL

Anche se il terremoto rappresenta una tragedia enorme per le persone interessate,
riteniamo che sia limitato l’impatto globale sui mercati finanziari internazionali.
Mentre alcuni settori e aziende dovranno procedere ad adeguamenti supplementari a
causa del disastro, altri sono impostati per trarne un beneficio.
Attualmente abbiamo deciso di non modificare la nostra strategia di investimento
globale e di conseguenza rimaniamo sovrappesati in titoli azionari e sottopesati in titoli
di Stato. I nostri portafogli avevano già una bassa esposizione verso il Giappone.
Vogliamo mantenere questa bassa esposizione, consideriamo che sia appropriato un
peso neutrale. Non è chiaro come la situazione nucleare progredirà. Gli effetti
sull’economia e sui mercati finanziari potrebbero essere di grande portata, a seconda
degli scenari individuali. Stiamo a seguendo da vicino la situazione e vi informeremo
immediatamente in caso di cambiamenti significativi.

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