Furet (Dorval AM): “Nel dopo elezioni in Francia vedo favorite le borse europee”

Stéphane Furet, ceo e co-gestore di Dorval Asset Management (nella foto), preferisce essere ottimista. Per lui, che vive in Francia e segue la campagna per le elezioni presidenziali del prossimo 23 aprile, la corsa all’Eliseo ha trasformato le azioni quotate sulle borse europee in un’opportunità di guadagno per molti investitori internazionali. La ragione? Semplice: oggi la comunità finanziaria teme ancora che il prossimo presidente francese possa essere Jean-Luc Mélenchon o Marine Le Pen, la candidata del Front National che promette di mandare in soffitta l’euro e di ritornare al vecchio Franco. Proprio per questa ragione, di fronte all’ipotesi che l’Eurozona possa perdere una nazione importante come la Francia e sciogliersi come neve al sole, i listini del Vecchio Continente sono oggi snobbati da molti investitori e risultano sottovalutati rispetto alle piazze finanziarie di altre aree geografiche, in particolare rispetto a Wall Street che continua a macinare record su record. Analizzando con attenzione lo scenario politico francese, però, Furet ritiene che certe paure siano esagerate. “Non sappiamo ancora chi sarà il prossimo presidente che si insedierà all’Eliseo”, dice Furet, “forse Emmanuel Macron o forse il candidato di centrodestra François Fillon, ma c’è un dato che merita attenzione: soltanto il 22% dei francesi, cioè una minoranza assai ristretta, vuole tornare al vecchio franco come propone Le Pen”. Dunque, è moto probabile che al secondo turno delle prossime presidenziali ci sia una larga maggioranza di cittadini d’Oltralpe che indirizzerà i propri voti nel candidato pro-euro, alternativo alla leader del Front National o al neo comunista Mélenchon. Di conseguenza, quando i timori per la stabilità dell’Eurozona si saranno attenuati, per il ceo di Dorval Am i listini del Vecchio Continente verranno “riscoperti” dagli investitori internazionali.

PIL IN RIPRESA – L’ottimismo di Stéphane Furet non è però legato soltanto al prossimo appuntamento elettorale d’Oltralpe. Ci sono anche ragioni fondamentali legate all’economia dell’Eurozona che è tornata finalmente a essere tonica e si avvia verso una crescita del pil attorno al 2% annuo. In questo scenario, per Furet è probabile che gli utili di molte aziende del Vecchio Continente superino le attese degli analisti nei prossimi trimestri, con un conseguente beneficio per le quotazioni dei loro titoli. Attualmente, le preferenze dei gestori di Dorval si indirizzano soprattutto sulle small e mid cap, le società a piccola e media capitalizzazione, che presentano valutazioni più interessanti rispetto alle big cap. I titoli preferiti sono legati in particolare a temi di investimento che caratterizzano le grandi trasformazioni dell’economia nel lungo periodo, come per esempio la digitalizzazione. Non mancano poi anche azioni che piacciono a Stéphane Furet per ragioni congiunturali, in quanto appartengono a settori destinati a beneficiare della ripresa del pil e degli investimenti nell’Eurozona. Tra i nomi presenti nei portafogli della casa di gestione francese ci sono per esempio la finlandese Ferratum, società pioniera nell’erogazione del credito attraverso i canali digitali mobili, la tedesca Kion (apparecchiature industriali), il noto gruppo francese Saint Gobain (materiali per l’edilizia). Tra le società italiane, invece, Dorval ha una partecipazione in una small cap come la marchigiana Biesse (macchinari per la lavorazione dei mobili).

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