Fondi – Est Capital, investimento in laguna

Due giovani architetti veneziani, Barbara Agnoletto e Francesco Magnani, si sono aggiudicati ex aequo il concorso promosso da EstCapital Sgr, in qualità di gestore del Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso e riservato denominato “Fondo Immobiliare – Città di Venezia”, avente ad oggetto la progettazione di un intervento a destinazione prevalentemente residenziale, volto a valorizzare  un’area di proprietà del fondo situata a Favaro Veneto (VE), in Via delle Felci. I vincitori si sono così aggiudicati e suddivisi il premio previsto, dell’importo di 12.500 euro.

Il bando del concorso richiedeva ai partecipanti di elaborare un progetto preliminare ove sviluppare circa 5.800 metri quadrati da destinare a residenze, zona commerciale e parcheggi; le scelte progettuali sviluppate da entrambi i vincitori, in coerenza con quanto richiesto dal bando, hanno visto una generale trasformazione e riqualificazione dell’area attraverso l’inserimento di edifici evoluti sotto un profilo energetico e prestazionale, di circa due-tre piani ciascuno, con appartamenti di varie metrature tra i 40 a 130 metri quadrati.
A convincere la Commissione, composta da cinque esperti – di cui tre nominati da EstCapital Sgr e due rispettivamente dall’Ordine degli Architetti e dall’Ordine degli Ingegneri di Venezia tra professionisti architetti e ingegneri – è stata soprattutto la qualità e l’originalità architettonica di entrambe le proposte nelle quali si sono saputi applicare i moderni principi di eco-sostenibilità, con un occhio attento allo specifico contesto ambientale, paesaggistico e urbanistico della zona di Favaro Veneto.

Tali elementi sono stati declinati, nel progetto dell’architetto Agnoletto, attraverso uno studio delle metodologie di contenimento dei consumi energetici degli immobili a mezzo della installazione di pannelli fotovoltaici, solari termici e pompe di calore capaci di sfruttare l’acqua di falda, da un lato, attraverso scelte architettoniche che, al tradizionale cemento armato, hanno preferito l’uso di materiali naturali come il legno e i suoi derivati, anche ottenuti dal riciclaggio di materie prime.

Quanto, invece, al progetto dell’architetto Magnani, in questo caso il professionista ha proposto una tecnica costruttiva dei fabbricati interamente in legno, con la sovrapposizione di pannelli multistrato opportunamente coibentati e rivestiti. Si tratta di una scelta a basso impatto ambientale, dalle forti prestazioni in termini di isolamento termo-acustico e in grado di ridurre i tempi di cantierizzazione e realizzazione dell’opera.
Dopo la proclamazione dei vincitori, la SGR ha avviato una fase di approfondimento delle proposte dei due architetti, al fine di valutarne l’effettiva fattibilità tecnica ed economica, per proseguire quindi con l’iter di valorizzazione dell’area.

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