Risparmio gestito – Investire nell’America Latina

I mercati emergenti hanno avuto un rally nei mesi scorsi, confermando il loro ruolo di “investimento rifugio” di qualità a fronte di una serie di eventi esterni che hanno impattato l’economia globale e rafforzato il rischio geopolitico.

Molti investitori associano i paesi emergenti a Cina, India e Russia ma anche l’America Latina sta riscuotendo un grande interesse. Un crescente numero di istituzioni finanziarie, come compagnie assicurative e fondi pensione che acquistano obbligazioni sovrane locali, hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo dei mercati obbligazionari della regione. Il Brasile è oggi il più grande emittente di debito sovrano nella regione, seguito a ruota da Messico e Argentina.

Una delle maggiori opportunità in America Latina proviene dai rendimenti, i quali sono maggiori sia rispetto agli altri mercati emergenti sia a quelli sviluppati. Per esempio, i rendimenti in valuta locale sono attualmente del 14,1% in Argentina, 12,5% in Brasile e 7,6% in Messico*.

Ovviamente questi mercati sono caratterizzati da una quota di rischio. Mettendo da parte i rischi politici e di default, un tema che preoccupa è quello dell’inflazione. Anche se paesi come il Brasile, il Cile, la Colombia e il Perù hanno aumentato i tassi negli ultimi mesi, le aspettative di inflazione rimangono elevate a causa di un aumento dei prezzi del cibo e delle materie prime.  Si prevede che quest’anno l’inflazione crescerà in Brasile del 5,9% e del 4,4% in Messico**.

L’innalzamento dell’inflazione è solitamente una cattiva notizia per investitori come i fondi pensione, in modo particolare per quelli che si confrontano con deficit, poiché essa mina il valore degli asset e spinge i rendimenti verso l’alto. Le obbligazioni inflation-linked possono tramutare tale rischio in un’opportunità offrendo un cedola di pagamento degli interessi più il tasso di inflazione.

Consapevoli del fatto che la storia è costellata di alti e bassi economici, sempre più autorità monetarie dell’America Latina stanno stabilendo credenziali anti-inflazionistiche di lungo termine sviluppando un mercato di  titoli legati all’inflazione per integrare le obbligazioni tradizionali a tasso fisso. Infatti, l’emissione di obbligazioni inflation-linked dei mercati emergenti è guidata dai paesi dell’America Latina, in modo particolare dal Brasile, che costituisce oltre il 53%** dell’indice Barclays Capital EM Government Inflation Linked Bond. Con più del 6,1% offre uno dei rendimenti reali più alti in questa asset class e l’aumento dell’inflazione offre una protezione per gli investitori.

Il Brasile ha tuttavia introdotto controlli e tasse per monitorare l’ingresso di capitale straniero, ritenuto responsabile di contribuire all’apprezzamento della valuta brasiliana e della riduzione della competitività delle esportazioni del paese. Anche se le necessità di investimento devono essere considerate attentamente, riteniamo che per un investitore a lungo termine le obbligazioni inflation-linked brasiliane rimangono un’opportunità d’investimento interessante poiché offrono rendimenti reali che non hanno eguali nel reddito fisso investment grade.

Tuttavia nessuna opportunità di investimento è uguale ad un’altra e in alcuni casi gli asset legati all’inflazione non sono il miglior modo per aver accesso al debito di un paese. L’Argentina per esempio ha sempre sottostimato i suoi dati relativi all’inflazione e probabilmente sovrastimato i dati relativi al PIL. Riteniamo che i GDP warrant emessi dal governo argentino, che pagano un rendimento del 5% della crescita del PIL, potrebbero quindi essere uno strumento più remunerativo in cui investire.

Come per ogni investimento, è necessario confrontare le opportunità in base al rischio.

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