Risparmio gestito – Asia caput mundi

L’Asia attrarrà sempre di più i flussi degli investitori,  sia che la ripresa economica globale parta in quarta o che il motore stenti e si fermi temporaneamente,spiegano a Western Asset Management, la società del gruppo Legg Mason che gestisce 456miliardi di dollari investiti nel reddito fisso in tutto il mondo*.

Se da una parte i mercati sono preoccupati per la fragilità della ripresa economica globale,cui si aggiunge la presenza di importanti rischi geopolitici, dall’altra,i sottostanti fondamentali dovrebbero mantenersi positivi,in particolare per i mercati obbligazionari, valutari e del credito asiatici, spiega Julia Ho, gestore del portafoglio del fondo Legg Mason Western Asset Asian Opportunities Fund, che gestisce 627 milioni di dollari.

“L’Asia si trova in una posizione che potrebbe essere definita unica per beneficiare sia da uno scenario globale positivo sia da uno negativo”,continua Julia Ho.”Se l’economia globale ripartisse in quarta, gli investitori rimasti in attesa potrebbero ritrovare la fiducia espostare più capitali inAsia, mentre chi vi ha già investito comincerebbe ad allocare più risorse in investimenti con un profilo di rischio più alto,come quelli valutari o del credito”.

“Se l’economia dovesse inciampare e fermarsi temporaneamente, gli investitori si ritirerebbero rapidamente generando una corsa ad acquistare asset di qualità, corsa dalla quale beneficerebbero i titoli di Stato. Gli investitori potrebbero quindi dirottare dei capitali verso l’Asia per diversificare ipropri investimenti su base regionale, analogamente alla dinamica cui abbiamo assistito nell’ultimo paio di anni con ingenti flussi in arrivo dall’Europa”.

Un rischio chiave in questa prospettiva positiva, ricorda Ho,sono le aspettative sull’inflazione. Nonostante gli sforzi “rispettabili”compiuti dalle autorità asiatiche per controllare queste aspettative che si inseriscono in un quadro di forte crescita economica e di un consistente rialzo dei prezzi delle materie prime, incluse quelle alimentari, è importante che i decisori politici continuino a monitorare la situazione molto da vicino.

“Un rialzo forte delle aspettative sull’inflazione potrebbero pesare negativamente sui prezzi delle obbligazioni e sulla quotazione delle valute. Nel caso l’inflazione imboccasse un trend al rialzo, le banche centrali, a nostro avviso, attiverebbero tutti i loro strumenti, incluse misure mirate come quelle adottate a Singapore e in Cina per calmierare il mercato immobiliare, oltre a politiche di più vasta portata come gli interventi sui tassi interbancaria breve o il consentire un rafforzamento della propria valuta”.

In questo quadro, spiega Ho, il team per l’Asia di Western continuerà ad avere un approccio alla gestione dei tassi di interesse molto attento, preferendo in generale uno difensivo nel medio lungo termine, privilegiando quindi nei propri portafogli obbligazionari le posizioni con tassi a lungo termine e sotto pesando quelli a breve.Il team prevede anche di mantenere una buona esposizione alle valute della regione che si stanno apprezzando. “A nostro avviso, le valute asiatiche beneficeranno di una serie di trend, tra cui fondamentali solidi, l’arrivo in Asia di flussi di capitali provenienti da mercati con rendimenti più bassi, tassi delle banche centrali più alti e un utilizzo delle valute da parte delle dirigenze politiche come strumento di lotta contro l’inflazione”.

Julio Ho è dell’avviso, infine, che questo ambiente di fondamentali positivi rafforzerà la preferenza del suo team per le obbligazioni societarie asiatiche.

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