Swissincanto si mette sulla difensiva

L’emittente di fondi di investimento e gestore patrimoniale Swisscanto si mette sulla difensiva. Secondo un rapporto pubblicato dalla società infatti, la scarsa fiducia degli investitori nei decision maker della politica economica continua a gravare sui mercati. “A fronte della persistente alta volatilità i titoli immobiliari svizzeri e gli hedge fund che seguono una strategia conservativa risultano leggermente sovrappesati nei portafogli”, hanno spiegato gli esperti. L’incertezza degli investitori non solo caratterizza l’umore sulle piazze finanziarie, ma si riflette in modo crescente anche sull’economia reale.

E proprio in Svizzera, “ci troveremo a percepirlo ancora più nettamente dal momento che il franco svizzero, che continua ad essere sopravvalutato, sta portando i primi segnali di rallentamento della crescita economica. Ma anche a livello internazionale purtroppo non sono rimasti più molti strumenti per evitare una eventuale recessione. Che si tratti di programmi di spesa statale, dell’abbassamento dei tassi d’interesse o dell’acquisto di titoli di Stato, tutte queste manovre sono già state effettuate senza tuttavia conseguire l’effetto desiderato. In questa situazione è aumentata la probabilità di rendimenti molto alti o al contrario molto bassi: ciò ci induce a modulare la nostra strategia in modo un po’ diverso da quanto faremmo in “normali” condizioni di mercato”.

In particolare Swissincanto non ha in programma alcuna sovraponderazione azionaria, ma intende adeguare nuovamente al peso che ha nel benchmark la quota azionaria ridotta a causa delle correzioni del mercato. Contemporaneamentesarà dimezzata la quota di private equity che in un contesto economico difficile potrebbe subire una forte pressione mentre sarà incrementata la quota investita in hedge fund ampiamente diversificati.

“Titoli di stato di Grecia, Portogallo e Irlanda continuano a restare esclusi dalle nostre considerazioni; verso i titoli di Stato italiani e spagnoli restiamo invece molto cauti. Continuiamo a sovrappesare le obbligazioni aziendali rispetto ai titoli di Stato. Da un lato i rischi di insolvenza, nonostante un leggero aumento, risultano tuttora a un livello basso inferiore alla media, dall’altro cerchiamo con grande attenzione alternative all’investimento in titoli di Stato. Ad eccezione dei portafogli in franchi svizzeri dove le scadenze a lungo termine sono sottopesate, in generale ci manteniamo su una duration 2 neutra”, hanno concluso gli esperti.

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