Efama: Fondi, chi cerca rifugio trova i monetari

Le turbolenze che hanno colpito i mercati finanziari europei nel mese di agosto si sono fatte sentire anche sul settore del risparmio gestito. E’ quanto emerge dai dati rilevati dalla European Fund and Asset Management Association (Efama), l’associazione delle Assogestioni dei diversi Paesi europei che rappresenta circa il 97% del settore dei fondi Ucits e non Ucits. Nel dettaglio, la consueta indagine mensile di Efama mostra come i fondi armonizzati alla normative europea abbiano segnato in agosto un ulteriore peggioramento rispetto al mese precedente, con una raccolta netta chiusa in rosso per 20,3 miliardi di euro (era stata pari a -13,7 miliardi in luglio).

Un risultato su cui ha sicuramente pesato il clima economico particolarmente teso vissuto dai mercati finanziari del Vecchio Continente nel mese più caldo dell’anno e che ha visto chiudere in negativo tutte le categorie di prodotti Ucits a lungo termine. Tra questi, i fondi azionari hanno registrato un crollo a -26,3 miliardi dal precedente rosso di 0,5 miliardi, mentre la raccolta dei fondi bilanciati ha girato in rosso passando da +2,6 miliardi a -11 miliardi come anche quella dei bond (pari a -13,4 miliardi dai precedenti +5,7 miliardi) e degli altri Ucits a lungo termine (scesa -2,3 miliardi da +3,5 miliardi).

I deflussi complessivi dei fondi armonizzati a lungo termine sono ammontati così, nel periodo in esame, a 53 miliardi, in sensibile peggioramento rispetto alla raccolta di luglio, positiva per 11,3 miliardi: si tratta del dato peggiore da ottobre 2008 ha rilevato Efama, anche se le perdite sono comunque decisamente inferiori a quelle registrate a seguito del fallimento di Lehman Brothers, quando i deflussi avevano toccato i 111 miliardi di euro.

A compensare le perdite non è bastato nemmeno il buon andamento messo a segno dai prodotti monetari, che hanno chiuso il mese di agosto con una raccolta netta schizzata a +32,7 miliardi (dai -25,1 miliardi di luglio), a testimoniare come gli investitori tendano a considerare questa tipologia di fondi come un investimento rifugio in un momento di elevata incertezza, al contrario di quanto avvenuto a ottobre 2008, quando i money market avevano visto defluire 19 miliardi di euro. Con il terzo mese di seguito concluso all’insegna dei deflussi, la raccolta complessiva armonizzata da inizio anno si è ridotta così a 10,4 miliardi di euro.

Continuano a tenere la testa alta invece i fondi non Ucits, per cui il mese di agosto si è concluso con afflussi di nuove risorse nette per 8,1 miliardi, in ulteriore miglioramento dai +5,6 miliardi di luglio: merito soprattutto del buon andamento dei fondi speciali (quelli cioè riservati agli investitori istituzionali), la cui raccolta è salita a 8,4 miliardi dai precedenti 5,7 miliardi. Per quanto riguarda infine gli asset in gestione al settore europeo del risparmio gestito, i fondi armonizzati – rispondenti ai dettami europei per i fondi comuni e rappresentativi del 73% del totale – hanno visto una contrazione del 4,6% su mese a 5.556 miliardi così distribuiti: il 33% in capo ai fondi azionari, il 25% ai bond, il 20% ai monetari, il 16% ai bilanciati e il 6% ad altri fondi armonizzati. Per i prodotti non armonizzati, regolati cioè dalle normative nazionali e pari al 27% del totale, il calo si è limitato invece all’1,3% a quota 2.068 miliardi.

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