Assogestioni: la raccolta degli immobiliari supera il miliardo e mezzo

Assogestioni ha presentato il rapporto semestrale sui fondi immobiliari, realizzato in collaborazione con Ipd. La raccolta è stata pari a oltre un miliardo e mezzo di euro, il volume delle attività è di 40,4 miliardi e il patrimonio dei 163 fondi immobiliari censiti supera abbondantemente i 24,3 miliardi di euro. I dati rilevati, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Adnkronos, permettono di osservare una crescita degli asset e dei volumi delle attività, pari rispettivamente a +9,8% e +5,7% su base annuale.

Alla fine del primo semestre 2011 l’86% dei prodotti (140 fondi) sono riservati, 23 invece sono i fondi retail. I primi detengono un patrimonio complessivo di oltre 18,8 miliardi di euro. Pari a 5,5 i miliardi di euro di patrimonio investiti, invece, nei fondi retail censiti. Tre i nuovi prodotti analizzati dal rapporto, tutti non speculativi e dedicati a investitori qualificati, due dei quali sono stati costituiti mediante apporto.

Al termine del periodo di riferimento, il 78,4% dei fondi ha fatto ricorso alla leva, portando a termine operazioni di finanziamento per incrementare le attività investite. Il grado di utilizzo della leva – ovvero il rapporto tra quanto ciascun fondo si è indebitato e quanto si sarebbe potuto indebitare – è passato dal 72,1% rilevato a giugno 2010 all’attuale 69,7%.

La composizione delle attività è ripartita, per entrambe le tipologie di fondi, in immobili e diritti reali immobiliari per un valore complessivo pari all’88,4%, con un investimento globale pari a 37 miliardi di euro. La ripartizione degli investimenti dal punto di vista della destinazione d’uso vede la prevalenza degli impieghi nel settore degli immobili adibiti a uffici, il 53% del totale. Le attività commerciali pesano per il 18%, al 10% il peso degli investimenti in caserme, centraline telefoniche e terreni (categoria Altro), il 6% degli investimenti confluisce, infine, nella destinazione d’uso residenziale. Nord Ovest (47%) e Centro (32%) sono le aree geografiche in cui si registrano i principali investimenti in immobili. L’investimento all’estero è quello meno rilevante e vale poco meno del 2%.

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