Crack per MF Global, pasticci sui fondi clienti

E’ crack per MF Global Holdings. La società di brokeraggio sui futures, che ha chiesto nei giorni scorsi l’amministrazione controllata, è stata travolta dalla crisi europea con perdite provocate da un’esposizione a bond del Vecchio continente arrivate fino a 6,3 miliardi di dollari, più di metà, il 51%, in titoli del debito italiani. Nel dettaglio, il colosso finanziario guidato dall’ex governatore del New Jersey Jon Corzine avrebbe violato le regole della Commodity Futures Trading Commission, l’autorità  americana di regolamentazione degli scambi di materie prime.

Nel dettaglio Craig Donohue, amministratore delegato di CmeGroup, che controlla il Chicago Mercantile Exchange, accusa il broker, attivo soprattutto nel settore dei derivati e con ambizioni da banca di investimento, di non aver tenuto separati i propri fondi da quelli dei clienti, come impongono le regole della Cftc. Secondo indiscrezioni, Mf Global avrebbe fatto sparire centinaia di milioni di dollari dai conti dei propri clienti. Inizialmente si parlava di 950 milioni di dollari, ma la cifra è stata poi ridotta a poco meno di 700 milioni di dollari.

Il collasso di Mf Global ha travolto anche Jon Corzine, già amministratore delegato di Goldman Sachs: utilizzando fondi di Mf Global (tramite il trading per conto proprio che la Volcker Rule, nel caso fosse adottata, proibirebbe), l’ex governatore avrebbe insistito per scommettere sul debito europeo senza mettere in conto un protrarsi della crisi. La vicenda rischia ora di lasciare in panchina alcuni banchieri di grido reclutati da Corzine, come gli ex-Ubs Michael Stockman e Jon Bass e Richard Moore (ex-Citigroup), ma anche Mark Jicka ex-Mizuho Securities e Steven Madsen(SocGen).

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