Anche Macquarie e Srei cercano di accaparrarsi una fetta di Sea-Serravalle

Il tempo è scaduto. Nella gara per accaparrarsi le quote di Sea-Serravalle, la società aeroportuale di Linate e Malpensa partecipata all’84,6% da Palazzo Marino e per il resto dalla Provincia di Milano (tramite la holding Asam) spuntano, oltre il fondo italiano F2i guidato da Vito Gamberale, il fondo indiano Srei e gli australiani di Macquarie, in passato azionisti di Aeroporti di Roma. Il bando di gara indetto dal Comune scade oggi, quando si apriranno le buste.  Le offerte possibili: il 18,6 per cento di Serravalle abbinato al 20 % di Sea, oppure soltanto per il 29,75% di Sea. In entrambi i casi la base d’asta è di 385 milioni, cifra che consentirebbero a Palazzo Marino di chiudere in pareggio il bilancio 2011. Una decisione presa dal Consiglio comunale ormai un mese fa circa, quando venne approvata la delibera sul bando con le opzioni di cessione.

Il 21 dicembre ci sarà la seduta del cda di Serravalle per decidere deleghe e poteri. Per quella data si dovrà sapere quale sarà il nuovo socio di minoranza. Chi sono i tre candidati? F2i, partecipato da Cassa depositi e prestiti e da alcune banche, tra cui Intesa Sanpaolo e UniCredit, è in trattativa già dalla scorsa primavera con i vertici di Palazzo Marino e sembra il più papabile vincitore dell’asta.
Tra le novità il fondo indiano Srei, quotato a Londra, e Macquarie il gigante australiano con asset finanziari e infrastrutturali in gestione per oltre 300 miliardi di dollari, proprietaria ddegli aeroporti di Sidney, Bruxelles, Copenaghen e fino poco tempo fa azionista di riferimento di Aeroporti di Roma.

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