La raccolta netta dei fondi comuni comunitari sembra finalmente risalire la china, anche se potrebbe essere ancora presto per dirlo. Dopo il picco negativo di 49 miliardi registrato a settembre e i -30 miliardi di ottobre, i deflussi dei prodotti armonizzati Ucits si sono ridotti ulteriormente a novembre, attestandosi a quota -9,1 miliardi di euro, come segnala Efama: la raccolta resta dunque ancora in rosso, ma si tratta comunque del risultato “migliore” da maggio 2011, quando si è registrato l’ultimo dato positivo dell’anno a quota +22 miliardi, prima del tracollo di luglio a -29 miliardi. Nei primi 11 mesi del 2011 i deflussi dal settore europeo del risparmio gestito si sono portati così a 84,5 miliardi di euro. Dalle consuete rilevazioni dell’ associazione che rappresenta l’industria europea della gestione patrimoniale e dei fondi emerge inoltre che, se si considerano anche i fondi non armonizzati alla normativa Ucits, la raccolta netta del mese di novembre è tornata in terreno positivo per 1,6 miliardi, in forte miglioramento dai -22,8 miliardi del mese scorso (+4,7 miliardi il saldo complessivo dall’inizio del 2011)
. I prodotti non Ucits hanno infatti registrato afflussi per 10,5 miliardi di euro – a ottobre la raccolta era stata di +7 miliardi, +89,2 miliardi da inizio 2011 – attribuibili quasi esclusivamente al buon andamento dei fondi speciali (i fondi cioè riservati agli investitori istituzionali). Un risultato che, sommato ai 9 miliardi usciti dai prodotti armonizzati, ha dunque portato il saldo mensile totale sopra la parità. Entrando nel dettaglio dell’analisi, si evidenzia come a novembre si sia riscontrato un deciso cambiamento della distribuzione delle risorse rispetto al mese precedente: i fondi azionari e obbligazionari hanno infatti allargato i deflussi, chiudendo il periodo con una raccolta rispettiva di -16,3 miliardi (dai -7,5 miliardi di ottobre) e -10,7 miliardi (dai -5,2 miliardi di ottobre), mentre i fondi bilanciati hanno ridotto il rosso a -0,3 miliardi dai -5,3 miliardi del mese precedente. Con gli 1,6 miliardi defluiti dai prodotti catalogati sotto la dicitura “altri fondi”, la raccolta dei prodotti a lungo termine è peggiorata tuttavia a -28,8 miliardi dai -19,3 miliardi di ottobre.
A segnare la differenza sono stati dunque nel mese di novembre i fondi monetari, che hanno attratto risorse per 19,7 miliardi invertendo la rotta dal rosso di oltre 10 miliardi registrato a ottobre. “L’aumentare delle preoccupazioni sulla crisi debitoria dell’area euro e dei timori circa una nuova recessione economica globale hanno determinato una fuga degli investitori dall’equity e dai bond verso strumenti che offrissero maggiore liquidità e minori rischi”, ha commentato Bernard Delbecque, direttore delle statistiche e della ricerca di Efama. L’associazione presieduta da Claude Kremer – che raccoglie i dati di 24 associazioni nazionali (tra cui a novembre compare per la prima volta anche Malta), rappresentando circa il 97% dei fondi Ucits e non Ucits – evidenzia inoltre un leggero calo degli asset complessivi in gestione al settore, che ammontano a fine novembre a 7.568 miliardi di euro (-0,7% su mese). Nello specifico, il patrimonio in gestione ai fondi armonizzati – che costituiscono il 72% del totale – si è ridotto dell’1,2% a 5.425 miliardi (a fine 2010 si attestava a 5.889 miliardi), di cui il 33% in capo ai prodotti azionari, il 25% in mano agli obbligazionari, il 21% al monetari, il 16% ai bilanciati e il 5% ad altri prodotti armonizzati. I fondi non Ucits invece – a cui fa capo il restante 28% – gestiscono a fine novembre masse per 2.144 miliardi, lo 0,4% in più rispetto a ottobre (dai 2.042 miliardi di fine 2010).