Il rigore della Romania piace a East Capital

A conclusione di un 2011, che non sarà certamente ricordato come un anno positivo per i mercati azionari, East Capital segnala come nella sua regione di investimento – Europa dell’Est e Cina – siano stati spesso i paesi più piccoli a riportare il rendimento migliore. E tra questi la Romania sembra offrire opportunità interessanti. “Il 2011 è stato l’anno della Primavera Araba che ha accelerato il processo democratico nel mondo arabo, e ci ricorderemo anche delle dimostrazioni successive alle elezioni parlamentari in Russia all’inizio di dicembre”, osserva Peter Elam Håkansson, presidente e responsabile del team di gestione di East Capital. “La maggior parte dei mercati mondiali si sta lasciando alle spalle un anno difficile per le Borse e il nostro universo di investimento non fa eccezione. Basti pensare che il mercato dell’Est Europa più brillante – la Lettonia – ha perso il 7% nel corso dell’anno, mentre il mercato peggiore è stato naturalmente la Grecia, con una perdita del 53%”.

“Ad eccezione di Cina e Russia, nella nostra regione di investimento sono stati i paesi più piccoli a riportare il rendimento migliore (vedi tabella), che solitamente vengono descritti come mercati di frontiera. Il principio è semplice: mentre aumenta l’interesse per i mercati emergenti, gli investimenti si diffondono dai paesi BRIC verso i paesi più piccoli. Spesso questi paesi crescono più rapidamente e presentano valutazioni più basse: una combinazione interessante. Tuttavia anche i rischi sono tendenzialmente più alti e la liquidità può rappresentare un limite”. “Uno dei nostri mercati preferiti in questo gruppo di paesi è la Romania. Il paese ha risentito molto della crisi economica del 2008 ed è stato costretto ad adottare un rigoroso piano di riforme che ha portato i suoi frutti, e oggi la Romania è in condizioni relativamente migliori rispetto a molti altri stati europei”. “Inoltre il paese si distingue perché ha cinque fondi di privatizzazione quotati (SIF 1-5) e un fondo di compensazione (Fondul Proprietatea, FP). Tutti presentano portafogli diversificati e basse valutazioni rispetto al valore patrimoniale netto e offrono una forte esposizione alla crescita dell’economia romena. Sia i fondi SIF sia il fondo FP costituiscono una percentuale rilevante del nostro fondo investito nei Balcani”.

Uno dei nostri mercati preferiti in questo gruppo di paesi è la Romania. Il paese ha risentito molto della crisi economica del 2008 ed è stato costretto ad adottare un rigoroso piano di riforme che ha portato i suoi frutti, e oggi la Romania è in condizioni relativamente migliori rispetto a molti altri stati europei. Inoltre il paese si distingue perché ha cinque fondi di privatizzazione quotati (SIF 1-5) e un fondo di compensazione (Fondul Proprietatea, FP). Tutti presentano portafogli diversificati e basse valutazioni rispetto al valore patrimoniale netto e offrono una forte esposizione alla crescita dell’economia romena.

Sia i fondi SIF sia il fondo FP costituiscono una percentuale rilevante del nostro fondo investito nei Balcani.  In questo periodo anche la Cina è un tema ricorrente tra gli specialisti di economia mondiali, ha continuato Peter Elam Håkansson. “Si discute spesso di un imminente hard landing nel paese, ma a nostro giudizio è uno scenario esagerato. L’economia deve crescere più lentamente per evitare il surriscaldamento e probabilmente andrà così, ma non prevediamo uno scenario di tracollo dell’economia”. “Per quanto riguarda infine la Russia, le valutazioni a nostro giudizio sono state e sono ancora troppo basse. Persistono i rischi politici  tuttavia siamo convinti che anche per la Russia la prospettiva del mercato sia esagerata. Pertanto continuiamo a investire, a fronte di prezzi molto interessanti, nella maggior parte delle nostre posizioni preferite”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: