I vantaggi della domiciliazione dei fondi a Malta

La AILM (Alternative Investment Fund Managers Directive) grazie all’introduzione del passaporto europeo alla distribuzione per i fondi alternativi, creerà un’ulteriore spinta e vantaggi per i fund manager per ridomiciliare i propri fondi in una giurisdizione europea.  Questa nuova direttiva, in vigore dal 2013, si applicherà a tutti i fondi non Ucits e, quindi, ai fondi hedge, immobiliari, di private equity, fondi di fondi. 

In Svizzera, la revisione della cosiddetta LiCol, la legge sugli investimenti collettivi del risparmio potrebbe portare molti piccoli operatori a doversi assoggettare alla supervisione dell’organo di controllo, la Finma, per poter continuare a gestire i propri fondi. L’impatto in termini di costi organizzativi e di struttura al momento non è del tutto quantificabile, ma potrebbe spazzare via dal mercato un gran numero di operatori fino ad oggi sottoposti ad organi di autoregolamentazione. Il cambio del quadro regolamentare sembra impattare non solo sulla gestione di fondi ma, anche, sul mondo delle gestioni patrimoniali, dove la Svizzera ha sempre fatto da padrona.

Dopo la forte crescita registrata negli ultimi anni il 2012 potrebbe portare a sancire l’affermazione definitiva di Malta come primario centro finanziario, specializzato nell’asset management, dell’Unione Europea.
 
Con Claudio Cecchini, responsabile a livello globale e Gianluca Tadiello direttore commerciale per l’Italia e per il Sud della Svizzera di Amicorp Fund Services, scopriamo i vantaggi offerti da Malta.
“Nell’isola si parla inglese ma anche italiano ed è collocata nello stesso fuso orario delle principali nazioni Europee, inoltre ha eccellenti connessioni aeree con tutto il mondo”.
Le Autorità Maltesi, a differenza di altre, sono molto pro-business e hanno tempi di risposta assai rapidi. A Malta, avendo quest’ultima accolto le direttive europee, si possono creare fondi Ucits del tutto simili alle Sicav Lussemburghesi o prodotti alternativi. “I prodotti alternativi siano essi fondi hedge, di private equity o real estate, si possono costituire attraverso un veicolo appositamente pensato per questo tipo di strategie; questo veicolo il PIF (Professional Investor Fund) con delle soglie d’ingresso di 10.000, 75.000 e 750.000 Euro e con un livello di protezione dell’investitore parametrato, sia alla soglia d’ingresso, che alla tipologia d’investitore, viene incontro alla maggioranza delle esigenze imprenditoriali di ciascun gestore/promotore nel campo dell’asset management”.
Un altro aspetto importante da non sottovalutare è la possibilità, nell’ambito di tale processo, di decidere di ri-domiciliare un fondo di tipo hedge in un fondo di tipo UCITS, a patto che si adeguino le strategie alternative a quelle della normativa in questione. “Questa è una possibilità davvero molto interessante per tutti quei gestori che desiderano avere un prodotto più regolamentato e più facilmente distribuibile”. 
Tale processo richiede normalmente dai 3 ai 4 mesi a seconda che si trasferisca il fondo in una struttura PIF o Ucits. “Anche a livello di costi le spese legali inerenti sono contenute e normalmente sono inferiori ai 30.000 Euro”.
 
A Malta non è obbligatorio avere una management company. “I fondi, infatti, possono essere di tipo autogestito, con dei direttori (di cui almeno uno residente a Malta) che a sua volta nomina un comitato d’investimento responsabile dell’attività di gestione day to day. In molti casi i membri del comitato d’investimento possono appartenere al board of directors. In alternativa, i direttori invece che nominare un comitato d’investimento possono designare un Investment Manager (residente a Malta o all’estero) soggetto alla supervisione di un’autorità di vigilanza. In entrambi i casi le Autorità Maltesi eseguiranno una due diligence sui requisiti di esperienza e professionalità dei gestori per garantire la protezione massima agli investitori”. 
 
“Nell’ex colonia britannica è anche possibile creare la propria SGR maltese. In questo caso i costi di set-up sono molto contenuti e possono variare da 30.000 ai 50.000 Euro a seconda del tipo di struttura”. I tempi necessari, una volta che tutta la documentazione è disponibile, sono di circa 4 mesi. “I vantaggi in tal caso sono anche di natura fiscale con una tassazione effettiva sulla società di appena il 5%, una tassazione di appena il 15 % sui redditi dei funzionari e dirigenti che prestano il proprio lavoro nella management company. Il vero vantaggio è poi quello di avere una management company di diritto europeo, che gode di tutti i benefici che tale status comporta, fra cui quello del passaporto europeo alla gestione e promozione di fondi. Non va tralasciato, inoltre, che Malta ha stipulato oltre 60 trattati sulla doppia imposizione fiscale e figura nella lista dei Paesi White List redatta dall’Italia”.
 
Amicorp è un gruppo attivo dalla prima metà anni 90, opera su basi globali con 41 uffici in 26 Paesi e conta  più di 600 dipendenti nell’offerta di servizi di tipo amministrativo e finanziario che vanno dalla creazione e amministrazione di società e trust, alla consulenza per il set-up di fondi d’investimento fino al calcolo del Nav dei fondi e la gestione del flusso di sottoscrizioni e riscatti (Transfer Agent).
 
Amicorp Fund Services realtà già radicata a Lussemburgo, dove operano una ventina di collaboratori, sta crescendo nell’ emergente piazza finanziaria europea di Malta, dove oltre ad offrire i servizi di calcolo del nav e transfer agent per i fondi Maltesi, offre servizi di supporto ad una management company in fase di set-up e ottenimento della licenza per la management company, l’outsourcing del middle office, la contabilità generale della società e la tenuta dei libri paga dei dipendenti stessi. 
 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!