Henderson Global Investors: decalogo per investire nell’hitech

Negli ultimi dieci anni quello tecnologico si è trasformato in un settore pieno di aziende efficienti che possono vantare ottimi profitti ricorrenti e finanze stabili. “Riteniamo sia giunto il momento per gli investitori di riscoprire il settore che per sua stessa natura rappresenta la porta verso il futuro”, spiega Stuart O’Gorman, director of Technology di Henderson Global Investors. “L’investimento tech offre l’opportunità di partecipare alla ripresa mondiale, mentre i bilanci relativamente solidi e le strutture di costo flessibili che caratterizzano il settore offrono una certa protezione”. Ecco dieci ragioni da parte del gestore sul perchè investire sul settore tecnologico:

1. Secondo la legge di Moore, il numero dei transistor che possono essere inseriti in un circuito integrato senza investimenti aggiuntivi raddoppia ogni 18 mesi/ 2 anni al massimo. L’aumento delle dimensioni e il minor prezzo dei microprocessori rende possibile il continuo flusso di nuovi prodotti proveniente dalle aziende del settore e la sempre migliore funzionalità dei prodotti esistenti.

2. La possibilità di ridurre costantemente il costo dei prodotti fa sì che essi diventino sempre più irrinunciabili sia per i consumatori che per le aziende.

3. Anche che la spesa in tecnologia è al di sotto dei trend di lungo periodo. Grazie ai progressi tecnici e al calo dei prezzi, programmare un aggiornamento delle proprie dotazioni It obsolete è sempre più necessario. Riteniamo che questo attuale livello di spesa inferiore al trend non sia sostenibile e che sia in procinto di risollevarsi per portarsi in pari con il trend di lungo periodo.

4.
I costi della tecnologia in rapido calo e i nuovi servizi che essa ha reso possibili stanno gravemente penalizzando molte aree dell’economia. Un tempo solidi, i business più tradizionali sono sempre più sotto l’attacco della new economy.

5.
Sta diventando sempre più difficile agire nel mondo moderno senza la tecnologia. Ogni anno il numero di “Rifugiati Digitali” diminuisce, sia per la loro età spesso molto avanzata e sia perché man mano vengono trascinati anche loro nell’era internet. I “Migranti Digitali”, anche se non sono ancora del tutto immersi nella tecnologia, ci investono sempre più tempo e denaro. Infine, il numero dei “Nativi Digitali” cresce ogni anno, quanto più nuovi individui nascono e diventano adulti. Questa generazione vive la tecnologia come una necessità e ha elevati livelli di spesa in questo settore.  

6. La tecnologia continua a presentare delle valutazioni interessanti in confronto al resto del mercato. I titoli del settore tecnologico hanno registrato performance molto positive negli ultimi cinque anni nonostante un costante de-rating rispetto al mercato. Riteniamo che questa sottovalutazione stia per finire, liberando finalmente il settore tech da una nuvola nera sulle performance.

7. Su base globale, quello tecnologico è il settore che presenta il bilancio più sano di qualunque altro, con elevata liquidità e basso livello di indebitamento.

8.
I costi del settore tecnologico sono diventati più flessibili rispetto al passato. Bilanci solidi significano un minor livello di indebitamento verso i fornitori e inoltre il settore tecnologico è meno esposto ai costosi fondi previdenziali che gravano su altre aziende più datate.

9. Lo spostamento sempre maggiore verso i settori software e servizi aumenta anche la stabilità delle entrate, perché gran parte di esse deriva dalla manutenzione di lungo termine e dai contratti di servizio.

10. Infine, a causa delle cattive esperienze vissute durante il crollo del settore, gli investitori credono ancora che quello tecnologico sia un investimento ad alto Beta di rischio. Considerando i significativi fattori di crescita e i livelli di valutazione, riteniamo che, su base rischio/rendimento, la tecnologia sia estremamente interessante rispetto ad altri settori di investimento.

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