Aste spagnole in attesa

Soliti temi sul tavolo, con gli investitori che hanno gli occhi puntati all’asta di titoli di stato spagnoli a 2 e 10 anni che verrà tenuta oggi. In collocamento tra 1.5 e 2.5 miliardi di euro i cui tassi dovrebbero essere superiori al 6%, stando alle stime degli analisti. La reazione dopo le aste di breve è stata tutto sommato buona, con la moneta unica che ha guadagnato terreno contro il dollaro ed i rendimenti dei titoli periferici che nelle ore seguenti sono scesi.

Questa direzionalità di brevissimo periodo, non tanto data dai rendimenti che si sono visti battere durante l’asta (aumentati di molto rispetto ai precedenti) quanto dal buon rapporto tra domanda ed offerta (bid to cover ratio), non è stata in grado di continuare ed abbiamo visto flessioni sulle borse e spread in aumento, in quanto il continuo susseguirsi di notizie negative sul fronte spagnolo sta mettendo a dura prova il sentiment di mercato. Oggi sarà importante guardare i risultati di quest’asta proprio per capire il rapporto tra il bid to cover ed i premi richiesti per il rischio, che è percepito molto alto, più probabilmente sulla parte corta della curva. La forte dipendenza della Spagna dal settore immobiliare e l’alto grado di disoccupazione che sta colpendo la penisola iberica sono fardelli veramente pesanti da sopportare e l’alto grado di difficoltà delle banche, molto esposte su crediti domestici deteriorati e verso l’estero “pericoloso” (leggasi Portogallo), potrebbe dare il colpo di grazia alla Spagna che, in caso di ufficializzazione delle richieste di ricapitalizzazione del sistema bancario avrebbe bisogno di aiuti che potrebbero arrivare dal firewall europeo.

Di fronte ad uno scenario del genere, soprattutto se gli aiuti dovessero risultare cospicui e levigare sensibilmente la capacità di fuoco dei fondi salva stati, il mercato potrebbe reagire in maniera molto pesante in quanto non esisterebbero fondi sufficienti per scongiurare eventuali altri casi di pericolo, data la grandezza sia dell’economia spagnola, sia di quella italiana (il prossimo guardato a vista dal mercato). Situazione dunque molto pesante a livello di sentiment, che però potrebbe non essere in grado di muovere ancora gli equilibri di medio periodo, si parla di rumors, non ci sono ancora aspettative concrete su decisioni che potrebbero essere prese nel prossimo futuro.


Dal punto di vista dei dati macroeconomici, da segnalare l’ottima reazione della sterlina inglese sia nei confronti del dollaro che della moneta unica in seguito alle richieste di sussidi di disoccupazione, in forte calo (a 3.6k da 4.5k ed in calo rispetto alle attese che stimavano aumenti di 1.5k unità portando la previsione a 6.0k) e la comnicazione dei dati sulle scorte di greggio, raddoppiate rispetto alle attese (3856k vs 1800k).

EurUsd

Quanto visto ieri, durante la giornata, non ha spostato di molto i livelli della nostra analisi di ieri mattina sull’eurodollaro. Sulla parte alta, come resistenza ad un movimento positivo, troviamo oltre al massimo precedente di 1.3210, 1.3175, confermato perfettamente dal transito odierno della media a 200 periodi su grafico H4. Sotto di questo lo spazio a disposizione è maggiore, poiché possiamo vedere l’area di 1.30 figura come quella di maggior interesse.

UsdJpy

La salita del dollaro, contro yen, cominciata due giorni fa si sta scontrando fortemente con un livello graficamente molto interessante. Parliamo di 81.50 (quindi 30 pip al di sotto del massimo relativo di riferimento e del punto di transito della trendline negativa con origine al 21 marzo), che è il punto di transito delle due medie più lunghe su grafico con candele a quattro ore e il livello che in tre occasioni distinte da ieri ha fermato la salita. È da seguire, in questo caso, un grafico con un timeframe davvero ridotto (5 min per esempio), per cercare di avvantaggiarsi di quei 30 pip che separano la resistenza di breve da quella di lungo.

EurJpy

Una salita del dollaro yen potrebbe condurre il cambio EurJpy a completare il percorso di salita, oltre la rottura della trendline negativa vista ieri, sino all’obiettivo di 107.20-30. A 106.70 transita la trendline positiva che il cambio sta seguendo da inizio settimana.

GbpUsd

La positività dei dati, ieri, ha portato la sterlina ad avvantaggiarsi sul dollaro più di quanto atteso. Ha funzionato molto bene il livello di breakout evidenziato sul massimo precedente di 1.5985 ed ora i prezzi sembrano pronti a colmare lo spazio che li separa dal massimo del 2 aprile scorso, 1.6060, che poi rappresenta il massimo del cambio dallo scorso novembre.

EurChf
Gli spike visti ieri oltre 1.2030 (per pochi pip), con seguente ritorno all’interno del range noto, confermano come il mercato stia osservando con attenzione questo livello. Ovviamente massima attenzione posta anche a 1.20, sotto.

AudUsd
Al pari dell’eurodollaro il movimento del cambio AudUsd chiarisce poco cosa ci si possa attendere nelle prossime ore. Anche in questo caso troviamo dei massimi precedenti che possono servire da guida per una ripresa del movimento. I livelli in questo senso sono 1.0425 e 1.0450. 1.0310 e 1.0340 sono invece i due supporti di breve.

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