Axa IM, due scenari post-elettorali per la Grecia

Le probabilità che la Grecia esca dall’area Euro sono drasticamente aumentate a seguito delle elezioni del 6 maggio, che hanno visto la sconfitta del Governo di coalizione dei partiti pro-austerity (Nuova Democrazia (ND) e Pasok) e la veemente richiesta di una rinegoziazione dei termini degli accordi e di una moratoria unilaterale sul pagamento dei debiti da parte dei partiti ostili ai piani di salvataggio europei. Alla luce di questa mutata situazione, Manolis Davradakis, senior emerging strategist di Axa IM, ha delineato due scenari possibili per il prossimo futuro: uno ottimistico – la formazione di una coalizione che riconoscerà come unica soluzione possibile il consolidamento fiscale e la conseguente ripresa dei finanziamenti esteri – e uno pessimista – un secondo voto e un nuovo governo che rinneghi gli impegni verso la Troika, la quale sospenderà i finanziamenti con conseguente default della Grecia e uscita del Paese dall’Euro.

Scenario Ottimistico: ripresa dei finanziamenti esteri

Secondo questo scenario, dopo una seconda chiamata alle urne, si formerà una grande coalizione costituita da tutti i partiti ad eccezione dei neo-fascisti Alba Dorata. Il nuovo governo tenterà invano di rinegoziare gli accordi del piano di salvataggio e di posticipare la scadenza del secondo piano di consolidamento fiscale (2014). Di fronte all’intransigenza della Troika, la coalizione si rassegnerà a rispettare gli accordi del secondo piano di consolidamento fiscale, edulcorato forse da un prestito della Banca Europea degli Investimenti, ad un tasso d’interesse agevolato, per finanziare dei progetti d’investimento. Il Governo dovrà concordare con la Troika una nuova serie di misure di consolidamento fiscale per 11 miliardi di euro tra il 2013 e il 2014 e sottoporli all’approvazione del Parlamento. Inoltre, dovrà rinegoziare i termini di ricapitalizzazione con le banche greche, già troppo a lungo procrastinati. E’ indispensabile che questi due provvedimenti siano presi prima che venga sbloccata la nuova tranche del piano di finanziamenti esteri pari a 164,4 miliardi di euro (somma del primo e del secondo piano di salvataggio). Infine, in queste circostanze, riprenderanno i finanziamenti esteri.

Scenario pessimistico: marcia indietro della Troika

La formazione di un Governo di coalizione Nd-Pasok è destinata alla sconfitta, poiché durante la prima tornata elettorale non è stata raggiunta la maggioranza parlamentare. Poiché Antonis Samaras, leader dell’Nd, ha già gettato la spugna, questa responsabilità al momento incombe sul secondo partito che ha ottenuto il numero più alto di voti, la coalizione di sinistra Syrza. Il suo Presidente, Alexis Tsipras, ha reso noto che cercherà di formare un Governo costituito dai partiti di sinistra. Tentativo che resterà vano poiché questi ultimi (Syriza, Pasok, Kke e Sinistra Democratica) controllano 138 seggi, numero inferiore alla soglia dei 151 necessaria a controllare il Parlamento. Inoltre, questo scenario presenta numerosi ostacoli rilevanti, poiché Tsipras ha chiesto al Pasok di rivedere le posizioni sul Memorandum mentre il Kkeè ostile a questa grande coalizione. Riteniamo che la formazione di un governo di coalizione sia impossibile in questa fase. E’ inevitabile un nuovo ricorso alle urne, in data 10 o 17 giugno. Tutti i partiti intensificheranno la retorica contro il Memorandum per cercare di raggranellare qualche voto in più. Probabilmente, il Syrza assisterà ad un aumento del suo potere dopo le elezioni, arrivando forse in testa nella conta delle schede e ottenendo il bonus dei 50 seggi parlamentari che la costituzione offre al primo partito. In seguito, il Governo, sia esso di coalizione o no, dovrà rinnegare gli impegni presi verso la Troika, la quale sospenderà i finanziamenti con conseguente default della Grecia e uscita del Paese dall’Euro.

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