Aberdeen, avanti tutta su bond e valute asiatiche

La strada del futuro porta dritta verso l’Asia, forse non il luogo più accogliente in cui vivere, ma sicuramente un’eccellente opportunità per chi desidera investire. Non ha dubbi Don Amstad, Asian fixed income specialist di Aberdeen, secondo cui le emissioni sovrane dei Paesi sviluppati hanno ormai esaurito la loro corsa, mentre l’Asia sta diventando come “il sole nel sistema solare economico finanziario” e dovrebbe quindi avere un ruolo centrale nella costruzione di qualunque portafoglio.

Tanto che ad  oggi la società britannica investe oltre 100 miliardi di dollari nella regione, operando su nove sedi sparse per il continente che impiegano più di 375 persone. “Ci sono almeno tre validi motivi per decidere di investire in Asia”, ha spiegato Amstad nel corso di un evento a Milano: “prima di tutto i governi asiatici – gestiti in modo aziendalistico, con uno scarso interesse per il welfare – sono solvibili, a differenza di molte economie occidentali afflitte da governi eccessivamente indebitati. Basti pensare che Paesi come la Cina, Singapore, Taiwan e la Corea sono creditori netti e che alcuni di questi possono addirittura contare su significativi avanzi pubblici”. Inoltre, ha continuato il gestore, le monete asiatiche sono attualmente a buon mercato e destinate ad apprezzarsi: dato infatti che l’Asia sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalle esportazioni, basandosi sempre di più sulla domanda interna, ha bisogno di una moneta forte per innalzare il potere d’acquisto dei consumatori”.

Infine, quello asiatico è semplicemente “un mercato troppo grande per essere ignorato”, e basta un’occhiata alle stime sulla crescita demografica prevista per i prossimi anni per farsene un’idea. Alla luce di queste considerazioni, il gestore suggerisce in particolare, per scommettere sulle valute asiatiche, l’Aberdeen Global Asian Local Currency Short Duration Bond Fund. Il fondo, ribattezzato “Shorty”, consente agli investitori di sfruttare il potenziale di crescita delle valute asiatiche con un rischio di tasso e di credito ridotti e senza i rischi azionari. “Nato su richiesta di una famiglia cinese che voleva un portafoglio di fondi sovrani asiatici con Nav giornaliero, una sorta di ‘protezione dai mali dell’Occidente’, questo prodotto ha una struttura semplicissima”, ha spiegato ancora  Amstad: infatti “vi entrano solo bond di Paesi asiatici a duration breve (tra uno e tre anni), esclusi Giappone, Australia e Nuova Zelanda e forwards su valute”. Una scelta, ha precisato il gestore, operata proprio a causa della percezione “occidentale” che gli asiatici hanno di questi tre Paesi. Non sono previsti inoltre investimenti in obbligazioni denominate in dollari americani né in corporate bond.

 
Di seguito i dettagli sulla composizione del portafoglio del Global Asian Local Currency Short Duration Bond Fund:


Paese Rating valuta locale a L.t. Benchmark Partecip. in bond fisici Posiz valutarie portafoglio
Cina (onshore) Aa3/AA- 19,60% 1,10% 1,10%
Cina (offshore) Aa3/AA- 0% 3,30% 24,30%
Hong Kong Aa1/AAA 22% 0,50% 11,20%
India Baa3/BBB- 2,20% 0% 0%
Indonesia Baa3/BB+ 1,60% 10,20% 13,10%
Malesia A3/A 8,50% 21,50% 9,50%
Filippine Ba2/BB+ 2,80% 7,80% 5,40%
Singapore Aaa/AAA 10,80% 3,90% 15,70%
Corea del Sud A1/A+ 17,40% 25,70% 14,80%
Thailandia Baa1/A- 8,7% 21,80% 3,70%
Taiwan Aa3/AA- 6,40% 0% 0%
Usa Aaa/AA+ 0% 4,20% 1,2%
Totale
A3/A- 100% 100% 100%

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