Efama, i fondi europei mettono la retromarcia in aprile

Dopo il boom di marzo, torna a rallentare la raccolta netta dei fondi armonizzati alla normative Ucits, che nel mese di aprile si sono riportati su quota 18,5 milioni, in linea con il dato di febbraio (108,7 miliardi da inizio 2012). E’ quanto emerso dall’ultima rilevazione mensile della European Fund and Asset Management Association (Efama), che raccoglie i dati di 24 associazioni rappresentative di oltre il 97% del settore del risparmio gestito nel Vecchio Continente.

A pesare sulla raccolta di aprile, segnala Efama, sono stati in particolare i prodotti a lungo termine (soprattutto azionari e obbligazionari), che hanno ridotto gli afflussi a 8,3 miliardi di euro, circa un quarto rispetto a marzo. All’interno di questa macro-categoria, i fondi obbligazionari hanno attratto circa 16,2 miliardi contro i 26,4 miliardi del mese precedente, mentre gli azionari sono passati in negativo con deflussi per 7,1 miliardi dai precedenti +1,5 miliardi, così come i bilanciati, che hanno visto uscire 2,7 miliardi (da +3,8 miliardi). Considerando anche gli 1,9 miliardi affluiti nelle casse dei fondi Ucits catalogati sotto la dicitura “altri”, il sub-totale dei prodotti a lungo termine si attesta così come già evidenziato a 8,3 miliardi di euro.

A questi si sommano i 10,1 miliardi raccolti dai fondi monetari (14,8 miliardi a marzo). In contrazione infine anche la raccolta dei fondi non armonizzati, pari a 9,3 miliardi dai 12,3 miliardi precedenti: il totale comprensivo di Ucits e non Ucits si porta così a fine aprile a quota 27,7 miliardi di euro (59 miliardi a marzo). In lieve aumento infine il patrimonio gestito dai fondi armonizzati, pari in aprile a 5.895 miliardi (+0,5% su mese): il 33% in mano a prodotti azionari, il 27% ai bond, il 19% ai fondi monetari, il 16% ai bilanciati e il 5% ad altri Ucits. “Il calo degli afflussi nelle casse dei fondi armonizzati in aprile riflette le persistenti preoccupazioni degli investitori sulla crescita, sui rischi politici e di mercato in Europa”, ha commentato Bernard Delbecque, capo delle statistiche di Efama.

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