Breve è bello: come scegliere le obbligazioni più attraenti

TASSI AI MINIMI STORICI – All’inizio di luglio, per la prima volta nei 13 anni di storia dell’euro, la Bce ha abbassato il tas­so principale di rifinanziamento al di sotto della soglia dell’1%, scendendo a 0,75%. L’obiettivo è quello di far ripartire l’economia eurpoea, assediata dalle preoccupazioni per la crisi del debito che sta colpendo i mercati finanziari. I Paesi più in difficoltà restano la Grecia e la Spagna, ma anche l’Italia potrebbe andare incontro a un agosto bollente. Come muoversi allora in questo quadro di incertezza? E quali sono le obbligazioni che offrono i profili rischio/rendimento più attraenti? Alla domanda ha cercato di rispndere Asoka Wöhrmann, chief investment officer di Dws.

BREVE E’ BELLO – La situazione non è particolarmente nuova, perché ormai da tempo gli investitori hanno dovuto anda­re al di là degli asset più liquidi per trovare rendimenti superiori al tasso di inflazione. “Spesso da questo punto di vista i covered bond si sono dimostrati un colpo sicuro”, ha spiegato il manager. “Con rendimenti più elevati di quelli dei titoli di Stato, si sono dimostrati decisamente utili nella ricerca di rendimenti più alti. La loro speciale collateralizzazione ha fatto la differenza, soprattutto nella periferia europea. Però, sarebbe azzardato dire che questo sistema è a prova di proiettile. L’aumento dello spread dei titoli di Stato spagnoli ha lasciato il segno anche sulle cosiddette cédulas. Visto che non si possono escludere ulteriori cali dei prezzi e che la mancanza di liquidità influenza i volumi degli scambi dei covered bond spagnoli, sono importantissime le scadenze brevi”. Lo stesso vale per le obbligazioni irlandesi: “da quando la situazione economica del Paese è significativamen­te migliorata (i depositi bancari hanno ripreso a salire, il volume dei prestiti è perlomeno costante)”, continua Wöhrmann, “i covered bond irlandesi sono diventati attraenti. In linea di massima: solo le obbligazioni veramente a breve scadenza offrono livelli di rendimento appetibili abbinati a una ragionevole dose di rischio”.

UN DIFFICILE EQUILIBRIO – Oggi come oggi, questa configurazione è una rara visione per quanto riguarda i titoli di Stato europei e Usa. O i rendimenti sono al di sotto dello zero, non solo in termini reali ma anche nominalmente (Danimarca, Germania, Francia, Svizzera), o – come nel caso delle obbligazioni spagnole o italiane – il rischio è relativamente alto. E sarebbe molto audace comprare obbligazioni a lunga scadenza e confidare nel fatto che la Bce lasci diminuire gli spread nelle prossime settimane. Ri­cordiamoci questo: fino ad ora, gli acquisti di obbligazioni da parte delle banche centrali (sia direttamente che indirettamente) hanno avuto lo stesso risultato della proverbiale sparatoria di Hornberg” (N.d.r.: espressione proverbiale tedesca che indica una spedizione in cui, per mancanza di coraggio, gli avversari si ritirano senza aver sparato nemmeno un colpo).

RIFUGIARSI NEI BOND SOCIETARI
– Secondo il manager quindi scegliere strategie di carry che prevedono obbligazioni societarie offrono un profilo rischio/rendimento ragionevole. “Recentemente”, conclude Wöhrmann, “i tassi di default sul credito ad alto rendimento sono saliti solo marginalmente. E ancora una volta le obbligazioni societarie offrono un’op­portunità di carry interessante, grazie ai maggiori rendimenti”.

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